Quaderni di Roma - anno I - n. 1 - gennaio 1947

CARATTERI DI UN'ANTICA DEMOCRAZI.~ 51 magistrati elettivi nelle cui mani si concentrava in Atene nei secoli V e IV la massima parte del potere esecutivo in pace e in guerra, compresa la direzione della politica estera e il comando degli eserciti, tutti i provvedimenti pratici da prendersi sulla base delle leggi e dei decreti. Questo potere che, data la impossibilità di radunare ogni giorno l'assemblea popolare (non ne erano prevedute che quattro adunanze ordinarie per ogni pritania, vale a dire per ogni decima parte dell'anno, delle quali una avente le massime competenze e perciò detta kyria, cioè sovrana), era estesissimo e d'importanza veramente capitale, non solo fu sottoposto al più severo controllo popolare; ma S! volle affidato volta per volta ad una aliquota della popolazione ateniese determinata dalla sorte, in modo che tutti i distretti locali vi fossero sempre rappresentati. Così da una parte vi era sempre in certa guisa presente tutta l'Attica, dall'altra, tenendo conto del numero dei cittadini adulti di Atene, poichè era vietato di rivestire più di due volte l'ufficio di buleuta, tutti ave.vano la possibilità di esercitarlo. Onde - e qui si manifesta il profondo senso democratico degli Ateniesi - quella stessa parcella della sovranità di cui si spossessavano a favore della buie per essere meglio sicuri di esercitare come complesso di cittadini, cioè come popolo e non come folla o turba, la propria, sovranità nell'assemblea, essi volevano che fosse dete-- nuta per turno da tutti i cittadini in grado di esercitarla. Era inoltre necessario che la facoltà di rappresentare lo Stato e di detenere il sigillo di esso r le chiavi del tesoro non subisse interruzioni, ma a tal fine non si elesse per un determinato periodo di tempo un presidente di repubblica o un collegio di magistrati che ne avesse la responsabilità, bensì si volle che venisse per sorteggio nominato ogni giorno fra i buleuti uno di essi, il quale, col nome di epistate, in servizio permanente per un giorno ed una notte, avesse di quella rappresentanza l'autorità e la responsabilità e fosse in quèl lasso di tempo il presidente della buie e, in origine, anche dell'assemblea popolare, se in quel giorno dovevano essere convocate; sicchè, se non proprio tutti i cittadini, almeno una buona parte di essi, forse i due terzi, avevano per turno l'onore e il carico di essere per ventiquattro ore presidenti della repubblica. L'altro correttivo o anche preventivo delle eventuali deliberazioni inconsulte consisteva, si è detto, nella graphe para11omo11 (accusa d'illegalità) e cioè era bensì permesso una volta all'anno di promuovere l'abrogazione o la sostituzione di leggi; ma, prima di tutto, dopo il voto relativo del popolo si seguiva una procedura speciale ed estremamente cauta per assicurare che la proposta di modificazione o di abrogazione fosse opportuna (epitedeios), potendo ogni cittadino intervenire ad arreHarla con una accusa di non opportunità di cui doveva giudicare un tribunale appositamente creato. Ma poi, convalidate le leggi vigenti o

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