CARATTERI DI U!-!'ANTICA DEMOCRAZIA 47 per taluni cli quelli che ai nostri occhi ci paiono i lineamenti cli essa più attraenti e più moderni, e da Aristotele, sebbene assai più del maestro indagatore della realtà concreta, non apprezzata abbastanza. Irretito qui come egli rimase, nonostante i suoi tentativi di superamento, negli schemi del maestro, Aristotele, al pari di Platone, mentre sotto i suoi occhi ac-l opera di Filippo di Macedonia e di Alessandro si sviluppa e predomina nel mondo greco lo Stato territoriale, non riconosce, può dirsi, nella propria teoria politica altro Stato che l'antica polis, e il suo ideale si mantiene sempre quello della piccola città bastevole a se stessa, tagliata fuori quanto meglio si può dal mondo circostante, quale era appunto Sparta, non Atene di cui la potenza marittima aveva fatto il centro economico del mondo mediterraneo. Che, nonostante l'innegabile valore di Aristotele come pensatore politico, ciò sminuisca l'attendibilità della Politica di Aristotele quale fonte storica e in particolare quale strumento pel giudizio intorno agli antichi regimi e alla libertà stessa com'era intesa dai Greci, appare evidente. Se peraltro questi sono i presupposti dti giudizi storici dati dal Constant, egli non era in tali presupposti isolato. Ma ora nessuno p1u tra gli studiosi dell'antichità potrebbe condividerli, e ciò soprattutto grazie a una scoperta risalente a circa mezzo secolo fa, la quale costrinse gli studiosi a rivedere radicalmente il giudizio intorno ad Aristotele storico, voglio alludere alla scoperta nel 1891 di un papiro egiziano contenente lo scritto di lui intorno alla Repubblica degli Ateniesi. Essa dimostrava nel modo più evidente che le faticose ricerche erudite e critiche, le quali avrebbero fornito ad Aristotele il materiale per la sua Politica, non erano se non infondata presupposizione moderna e che i lavori storici della scuola aristotelica, fatta eccezione per la loro parte descrittiva ed espositiva delle costituzioni vigenti, si riducevano, quando tentavano la storia costituzionale, a compilazioni disattente, inesatte e senza critica di materiali di valore diversissimo, spesso contraddittori, incompkti, mal vagliati o anche fraintesi <•>. Fino a quel giorno, mentre Aristotele non era pit'i agli occhi di molti fra i filosofi « il maestro di color che sanno», tale egli rimaneva, appunto pcrchè i suo; scritti più attinenti alla storia erano andati perduti, agli occhi degli storici e dei fìloiogi. La meraviglia e il senso di smarrimento destati da quelb scoperta furono così profondi che, mentre alcuni, come Franz Riihl, si affrettavano a dichiarare non autentico lo scritto rinvenuto nel papiro, altri, come Adolfo Bauer, rif.1- (rl IJ primo a tr:irrc<la quc:!ita~coperta le ncccss;1ric- iUaz.ioni fu il W1L \\IO\\ 1rL. nel MIO libro fondamentale Aris1oulc1 ,md Atlun (134.:rlin1& 12). Sui r:ipporti fra le Costitu:io11i~ la Po/irira lit .\ri- :,,totclce le f..rggi di Tl-ofr:1sto si veda or:1 l'i..-cccllcnte M:ritto, col quale del resto non sempre 3cconscntirci, di 11. H1.oc11 Studies i,, h;'!uoriral Litcraturc o/ thc fourtl, Ccntury h. C. in e, I farv,ml Studic~ in a:is~ic.11Philology », Special Volume, p. 355 scgg.
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