GAETANO DE SANCTIS oltre a rappresentare in fatto di regimi greci l'eccezione e non la regola, meno di tutti gli altri Stati greci ha contribuito alla creazione di quella civiltà antica di cui la moderna civiltà europea è l'erede e la continuatrice. A questo punto potrebbe lasciarsi senz'altro da parte la tesi del Constant e la controversia critica da essa suscitata, ma forse non sarà discaro al lettore che io conchiuda la prima parte del mio saggio riportando la caratteristica della vita ateniese che dà, contrapponendola tacitamente alla vita spartana, il massimo storico antico, Tucidide, in quel discorso in onore dei caduti ateniesi nel primo anno della guerra peloponnesiaca, che egli mette in bocca a Pericle, l'uomo politico a cui più si dovette il trionfo in Atene della democrazia: « Noi pratichiamo un ordinamento che non invidia le leggi dei vicini, facendoci modelli noi stessi piuttosto che imitando altri, e di nome, dall'essere ordinati non a governo di pochi, ma dei più, è chiamato democrazia. Partecipano tutti per ciò .che riguarda le leggi sulle controversie private d'un eguale diritto; giusta la opinione che si ha di lui secondo che ciascuno in qualche cosa si acquista fama gode maggior credito non per riguardo di partito quanto piuttosto per valentia. Nè d'altronde per JJ1iseroche sia chi abbia la capacità di fare alcunchè di vantaggioso allo Stato è impedito per oscurità sua di avervi luogo degno. Liberamente ci comportiamo nei rapporti con la collettività e nello scambievole rispetto delle occupazioni giornaliere, non irritandoci col vicino se fa qualche cosa a piacer suo, guardandoci persino dal dimostrargli una amarezz,a che gli sia, se non di punizione, di noia al vederla. Così tolleranti nei rapporti della vita privata, nelle pubbliche faccende non trasgrediamo la legge specie pel timore, pel rispetto cioè di quelli che sono volta per volta nelle magistrature e delle leggi e in particolare di quante vi sono a giovamento di coloro cui si fa ingiustizia. e di quante, pur non essendo scritte, recano a chi le trasgredisce per comune consenso vergogna. Per di più provvedemmo anche a molti sollievi dalle fatiche apprestando certami e sacrifiz1 lungo il corso dell'anno, costruendo private abitazioni decorose, dai quali piaceri il godimento discaccia quotidianamente le amarezze ... Peraltro se con noncuranza piuttosto che con esercizio faticoso e se vogliamo, più che con valore ispirato dalle leggi, con valore ispirato dal nostro c~rattere, affrontare i pericoli, ce ne avvantaggiamo evitando di soffrire in vista delle sofferenze -future e affrontanclo queste nel non apparire meno arditi di quelli che sempre si affaticano e nel far sì che in questi atteggiamenti come in altri la città si mostri degna di ammirazione n. Come è stato possibile i'errore fondamentale del Constant che questo brano di Tucidide basterebbe a confutare ? Per l'efficacia che ha esercitato su di lui la filosofia antica e particolarmente Platone e Aristotele, i quali nelle loro città ideali prendono in modo diverso le mosse dal miraggio spartano, non già dalla democrazia ateniese, invisa a Platone anche
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