44 G \ET \NO DE S INCTIS la prevalenza. lnoltn; manca al semplice cittadino romano la iniziativa e la libertà di parlare nelle assemblee popolari, mentre il potere esecuti, o e l'iniziativa stessa d'ogni legge e decreto risiedono nei magistrati e senatori, i quali provengono in massima, e salvo rare eccezioni, da una ristretta cerchia della classe più abbiente. In Grecia la parola democrazia si applica in un senso assai più proprio, e tuttavia vi sono molti Stati che o non hanno mai fatto esperimento della democrazia o l'hanno esperimentata solo in modo passeggero o rivoluzionario, e altri che hanno dato nome di democrazia a forme più o meno larvate di predominio della classe abbiente le quali più propriamente si designano col nome di timocrazia, e iruìne, seppure non pochi hanno creato vere democrazie pit1 o meno durevoli, dei loro ordinamenti non abbiamo quasi sempre che notizie scar~e e confuse. In sostanza di una sola democrazia greca, anzi di una sola democrazia antica, conosciamo abbastanza a fondo le istituzioni e la 1•ita, la democrazia ateniese. Ma essa è il regime costituzionale cli un piccolo popolo che ha lasciato impronte profonde e di impareggiabile valore nella storia della civiltà umana, ciò che, se può dirsi in generale di tutto il popolo greco nell'età antica, vale in modo particolarissimo per Atene, l'Ellade dell'Ellade come essa è stata chiamata. E poichè tale opera di valore perenne compiuta tb Atene a vantaggio dell'umanità si è esplicata per l'appunto nei due secoli in cui più vigoreggiarono ivi le istituzioni democratiche, è difficile negar, che vi è una interdipendenza tra il fiorire di quelle istituzioni e lo sviluppo civile di cui Atene fu il centro propulsore. Inoltre su quel regime e sulle sur istituzioni e le sue leggi hanno senza alcun dubbio csemplato i loro ordinamenti non poche delle antiche repubbliche greche; e abbiamo persino appreso non senza mcravigiia da un documento di recente scoperto che Alessandria d'Egitto, la fondazione del grande Alessandro e il centro maggiore di civiltà dell'età ellenistica, usava tuttora sotto il dominio romano, in temperie tanto mutata, le leggi d'Atene. Onde possiamo dire che, conoscendo i lineamenti della costituzione ateniese, noi conosciamo il vero volto della democrazia antica: non l'aspetto eccezionale, come pensava Beniamino Constant, ma l'aspetto normale e tipico dell'antica libertà. Vale quindi la pena di indagare a fondo i caratteri dd regime repubblicano d'Atene dal momento che abbiamo la ventura di possedere non solo documenti i quali ce ne fanno conoscere in astratto i r.rincip1 costitutivi, bensì altri i 9uali ci permettono di seguire nella vita tumultuosa e gloriosa della piccola repubblica l'cffertivo atteggiarsi e svolgersi di quei principi, e cioè il giuoco effettivo delle forze che gli ordinamenti democratici mettevano in azione. Il problema dei caratteri specifici della libertà antica, che è poi in sostanza solo in termini più generici quello stesso dei caratteri specifici
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