L.-1 FINE DEL MACHIAVELI.ISMO Tale è il concetto politico fondamentale che il machiavellismo ha spezzato e distrutto. Se lo scopo della politica è il bene comune, la pace - una pace costruttiva, che si sforzi attraverso il tempo di emancipare · l'uomo da ogni forma di servitù - è la salute dello Stato; e gli organi della giustizia, sopratutto della giustizia distributiva, sono il potere principale nello Stato. Ma se lo scopo della politica è il potere, la guerra è l:i salute dello Stato, come afferma Machiavelli, e la forza militare è il pi incipalc potere nello Stato. Se lo scopo della politica è il bene comune, colui che governa, dovendo provvedere al fine temporale di una comunità di persone umane e dovendo guardarsi in questo compito da ogni difetto di chiaroveggenza e da qualunque smarrimento del volere, deve imparare ad essere, come insegnava S. Tommaso, un uomo buono sotto tutti i rapporti, bonus vir simpliciter. Ma se lo scopo della politica è il potere, i governanti devono imparare a non essere buoni, come dice Machiavelli. · I grandi capi politici dei tempi moderni hanno ben compreso e coscienziosamente imparato la lezione. Lord Acton aveva ragione di dire che "l'autentico interprete di Machiavelli è stata tutta la storia che ne è venuta dopo di lui ». Dobbiamo tuttavia distinguere due specie di machiavellismo comune. C'è stata una specie di machiavellismo più o meno attenuato, rispettabile, conservatore, che usava l'ingiustizia entro limiti ,, ragionevoli », se si può parlare così. Nel pensiero dei suoi seguaci, ciò che si chiama la Realpolitik era ricoperto e più o meno paralizzato sia da un assortimento personale di regole e scrupoli morali dovuti al nomo patrimonio di civiltà, sia da alcune tradizioni diplomatiche e di buone maniere, sia infine, in certi casi, da mancanza di immaginazione, di ardire o di amore del rischio. Se cerco di caratterizzare più esattamente questi machiavellisti moderati, dirò che riguardo al fine della politica essi hanno fatto loro in una certa misura, o hanno creduto di fare loro ,1 concetto di bene comune - infedeli in ciò al loro maestro - e hanno francamente praticato il machiavellismo per quanto riguarda i mezzi necessari a procurare quel bene. Una simile rottura, una tale sproporzione contro natura tra i mezzi e il fine doveva inevitabilmente, del rc:sto, condurre a un pervertimento dell'idea stessa del bene comune, e ridurre quest'ultimo a non esser più che un cumulo di vantaggi materiali e di profitti per lo Stato, o di conquiste territoriali o di prestigio e di gloria. Il più grande rappresentante del machiavellismo moderato è stato, secondo me, Richelieu; Bismarck rappresenta la transizione dalla prima alla seconda forma di machiavellismo. Questa seconda forma di machiavellismo è il machiavellismo assoluto. Nel corso del XIX secolo esso è stato intellettualmente preparato dal
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