Il contrasto tra il mirabile progresso della fcienza accompagnato dalla crescentediffusione della cultura e lo spettacolo delle distruzioni e delle stragi immani e del disgregamento morale e sociale che ha contrassegnato la guerra e che non accenna a comporsi in questa torbida alba di pace, induce molti a lamentare, se non, con frase vieta ed erronea, il fallimento della scienza, con frase più moderna e, pur nella sua troppo dura genericità, più appropriata, la "trahison des -:lercs », cioè il fallimeuto dei rappresentanti della rnltura. Di qui la necessità che tutti coloro i quali amano la cultura si ripieghino in se stessi e cerchino se nell"indirizzo generale preso da essa ai nostri giorni non vi sia per avventura qualche deficienza che debba essere eliminata. Prima di tutto appare evidente che è venuta meno quella unità tra i vari rami dello scibile, la quale si esprimeva nei tentativi di sintesi della antichità, del medio evo e del rinascimento. A questo ha contribuito lo stesso estendersi e approfo11dirsidelle nostre cognizioni, onde la esigenza della specializzazio11e,ma anche il pericolo che ciasrnno degli uomi11i di studio, rinserrandosi nel 'ambito specifico di quella disciplina o di quella parte di disciplina che coltiva, chiuda gli occhi alle verità che si affermano in altri campi e non ne apprezzi la vitale importanza nei rapporti che hanno con quelle a lui più familiari. Mantenere la specializzazione come necessità del!' odierna vita scientifica, ma evitare che tra i vari campi di studio si elevino barriere le quali tolgano la possibilità della comprensione tra i loro cultori e impediscano il riconoscimento della interdipeudenza tra i rami diversi dello scibile, questo è oggi sentito come uno dei primi doveri degli uomini di scienza. Nello stesso tempo sembra notarsi un anelito al ristabilimento del- /' equilibrio e dell'unità tra le attività varie dello spirito, sì che la vita scientificao artistica e l'attività economica o politica non si separino com.e recinti chiusi dalla vita morale. E insomma l'avviarci a restaurare la unità i11noi e fuori di noi par che si imponga come il miglior modo di affrontare vittoriosamente le forze disgregatrici che si manifestano così paurose nel mondo civile. Insoddisfatti tanto della esaltazione delle forze della natura materiale spinta fino al disconoscimento dello spirito che le trascende, quanto della riduzione della natura allo spirito, e in particolare al nostro .<pirito, molti studiosi, più o meno consapevolmente, tendono a riaffermare la realtà contingente nella concretezza della sua molteplicità e la realtà
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