JACQUES MARITAIN La prima deriva dal fatto che Machiavelli, come molti grandi pessimisti, aveva un 'idea piuttosto sommaria e semplicistica della scienza morale, misconoscendo completamente il suo carattere realistico, sperimentale ed esistenziale, mentre elevava fino al cielo, o piuttosto fino alle nuvole, una morale quanto mai ingenua che non potrebbe evidentemente essere praticata dai poveri abitanti di questa terra, tristemente impegnati nella realtà della vita e del lavoro. L'uomo della morale gli appare come una vittima, debole di spirito e disarmata, e nociva all'occasione, delle belle regole di qualche universo perfetto e a sè stante, come l'universo di Platone. D'altra parte, poichè una morale simile è esscnzi:ilmente una ostentazione di forme nobili e pure con le quali si soddisfa se stessi - un sogno per compensare il nostro stato fangoso - Machiavelli scivola costantemente dall'idea dell'azione retta a quella d1 ciò che gh uomini ammirano come tale: dalla virtù morale all'imputazione e all'apparenza della virt1'1. La sua è una virtù di opinione, di soddisfazione di sè e di gloria. e consegue che ciò che egli chiama vizio e male e considera come contrario alla virtù e alla morale, può essere qualche volta soltanto il comportamento morale autentico di un uomo giusto impegnato nella complessità della vita umana e della vera morale. Così la giustizia stessa può esigere un ·energia implacabile che non è nè vendetta nè crudeltà contro nemici furbi e malvagi. O ancora la tolleranza di c1ualche male esistente, se non è accompagnata da compiacenze o da cooperazione, può essere richiesta per evitare un male peggiore, o per indebolire o ridurre gradualmente: qud male. Persino la dissimulazione non è sempre mala fede o duplicità. Non sarebbe morale, ma insensato, aprire il cuore e i più intimi pensieri ad un individuo qualunque, ottuso o nocivo. La stupidità non è mai morale, è un vizio. Certo è difficile segnare esattamente i limiti tra l'artificio e la menzogna, e anche alcuni grandi santi dell'Antico Testamento - penso ad Abramo - non si sono preoccupati troppo di questa distinzione. Era questa una conseguenza di ciò che si può chiamare lo stato crepuscolar;:. della coscienza morale nelle prime età del genere umano (•J. Tuttavia una certa dose di artificio, se mir:1 a sviare delle persone male intenzionate, r,on deve esser considerata come un 'astuzia volpina, ma come un'arma legittima dell'intelligenza. I popoli dell'Oriente lo sanno benissimo e anche il candore evangelico deve far uso della prudenza del serpente e della semplicità della colomba (la colomba ammansisce il serpente, ma il konc non ammansisce la volpe). Ciò di cui si tratta, quindi, è di usare l'artificio senza fare la minima concessione alla menzogna o all'impostura, se ciò (6) R,ossAMAMITAH••, Nis1oirc d'llbraham ou la sai11tcté dam l'hai dc 11aturc. 1o1. :-.:ov~et \'etera», 1935, n. 3 - Nuova cdh:icnc riveduta e corretta, La Co11scie11ce morale cl /'hai de 11uturr, :--;c,:w York, La M:iisonFranpisc, 1942.
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