22 JACQUES MARITAIN Perchè dobbiamo a Machiavelli non soltanto di aver preso coscicnz;; dell'immoralità spiegata di fatto dalla massa degli uomini politici, ma contemporaneamente egli ci ha insegnato che questa immoralità è la kgge stessa della politica. Ecco il pervertimento machiavellico della politica, legato di fatto alla « presa di coscienza » machiavellica del comportamento politico medio dell'umanità. La responsabilità storica di Machiavelli è di aver accettato, riconosciuto e adottato come regola il fatto <lell'immoralità politica; e di aver dichiarato che la buona politica, quella conforme alla sua natura e ai suoi fini autentici, è per essenza una politica non morale. Machiavelli appartiene a quella categoria di spiriti che, nel corso dei tempi moderni, si sono sforzati di smascherare l'essere umano. Essere stato il primo di quella schiatta costituisce la grandezza di questo pensatore appassionato, solerte nel servire i Medici come il partito popolare di Firenze e deluso da entrambe le parti. Tuttavia smascherando l'essere umano, egli l'ha offeso nella sua carne e ha ferito i suoi occhi. Aver interamente espulso l'etica, la metafisica e la teologia dal regno della scienza e della prudenza politica è stata la sua opera; ed è anche la più violenta mutilazione che si sia inAitta all'intelletto pratico dell'uomo e all'organismo della saggezza pratica. """ Un pessimismo radicale riguardo alla natura umana è alla base del pensiero di Machiavelli. Dopo aver. affermato che « un capo di Stato prudente non deve mantenere la -fede giurata, se questa fedeltà andasse contro il suo interesse e quando le ragioni che l'hanno indotto ad impegnarsi non esistono più », egli scrive: « se gli uomini fossero tutti buoni, questo precetto non sarebbe un buon precetto, ma siccome sono cattivi e non manterrebbero la loro parola, voi non siete dunque tenuto a mantenere la vostra». Machiavelli sa che gli uomini sono cattivi. Non sa che questa cattiveria non è radicale, che questa lebbra non può distruggere la nobiltà originaria dell'uomo, che la natura umana nella sua essenza e nelle sue tendenze radicali rimane buona, e che una tale bontà fondamentale, unita a un pullulare di mali particolari, è precisamente il mistero e il motore della lotta e del progresso nell'umanità. Allo stesso modo che il suo orizzonte è puramente terrestre e che il suo brutale empirismo gli nasconde come la vita politica sia ordinata indirettamente alla vita delle anime e all'immortalità, così come la sua nozione dell'uomo è puramente animale e il suo empirismo brutale gli nasconde l'immagine di Dio nell'uomo: questa obnubilazione è la radice metafisica di ogni politica di
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