Quaderni di Roma - anno I - n. 1 - gennaio 1947

20 ).\CQUES MARITAIN della virtù. Nel corso del XIX secolo le guide della borghesia, per esempio lo scrittore politico francese Charles Benoist, si sono lasciate completamente e ingenuamente affascinare dall'astuto Fiorentino. In quanto ai lavori scientifici moderni, vorrei osservare che dopo !'opera classica di Oreste Tommasini c,J e il « Nicolò Machiavelli» di Pasquale Villari Ul una delle migliori interpretazioni storiche di Machiavelli è stata scritta da uno scienziato americano, il Prof. Allan H. Gilbcrt c,J, mentre per le esposizioni più popolari, una notevole edizion<: del Pri11cipe dei Discorsi è stata recentemente pubblicata dalla Modcrn Library. Nella suggestiva ma alquanto ambigua introduzione scritta per questa edizione del Principe e dei Discorsi, Max Lerner nota con ragione che Machiavelli non ha fatto che esprimere i costumi della sua epoca; « la politica di potenza esisteva prima che si fosse mai inteso parlare di Machiavelli, esisterà per molto tempo ancora quando il suo nome non sarà più che un debole ricordo». Questo è certo; ma ciò che importa al riguardo è precisamente il fatto che Machiavelli fece emergere nella sfera della coscienza questi costumi del suo tempo e la pratica comune di coloro che fanno in tutti i tempi una politica di potenza. Ci troviamo qui in presenza di quel fenomeno di « presa di coscienza » di cui ho spesso messo in rilievo l'importanza capitale, e dei rischi di pervertimento che esso comporta. Prima di Machiavelli, principi e conquistatori non esitav,ano a ricorrere in parecchie occasioni alla mala fede, alla perfidia, alla menzogna, alia crudeltà, all'assassinio, ad ogni genere di delitto di cui è capace un uomo di carne e di sangue, per arrivare al potere e al successo e per sodci:sfare i loro appetiti e la loro ambizione. Ma così facendo si sentivano colpevoli, avevano catùva coscienza - nella misura in cui avevano una coscienza. Così, una specie di ipocrisia incosciente cd infelice, - la vergogna di apparire davanti ai propri occhi così come si è - un certo ritegno, infine quel disagiq profondo e profondamente umano che proviamo quando facciamo qualche cosa che non vorremmo fare e sappiamo che è proibito da una legge giusta, impedivano che si facesse una regola (i) 01tF.~TE To~rn.\s1i-.1: lt1 viw e gli scritti di Nicolò Muchùwdli nella loro rela-:.ione col muchiavel/ismo, Torino, Locschcr, 1883-91 t. (3) PAsQUAl.f.. V11.1.ARI: Nicolò Mad1ùu1dli e i suoi tempi. Milano, 1912. (<1) Machiavelli's J>,-ince and its forcn11111ers. The P,-inct: as a typiml book II De Regimine Principum », by All:tn H. Gilbcrt, Dukc Uninn,ity Press, 1938. - Ritengo che il Prof. Gilbcn ha r:igionc cli :1s~cgnarc iJ Principe :ill:i serie <lei trattati classici De Regi mine Pri,,cipum. Tull:H·i:t il P,·incipe segna b lìnc di qut:st:i M'ri..: non wh:rnto :i c:iu~~,(ki cambi:imcnti politici sopravvenuti ndb società. ma pcrchè la ~u:1 ispirnionc ro\'CSCiae corrompe tot:ilmcntc b nozione medievale di go\"crno. ~- un tr:1tt:1to tipico /Je Regimine Primipum. ma che conduce tipicamente a morte b serie d1 quei tr:i.ttati.

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==