NOTE DI CRONAC.I 99 c10<:rn qualche mo<lo confrontabile con la conccttualitiì); e p<>il'esigenza culturale manifcs1:tta <JUid:1 noi costantemente in ,1uesti primi anni di dopoguerra: onde le trr s.1lc. che corrispondo110 a tre capitoli d'una ipotetica " Introduzione alla pittura conternparane:1 ,, : ,a I capiscuola, 2:1 Pittori neore:ilisti. 3• Pittori astrattisti o et puri u; titoli schematici e perciò del tutto prO\'\'isori. come, secondo la dichiarazione pru• <lrnzi:alcdclrOrdinatrice delb mostra, è puramente schematica e prov\'Ìsoria, quasi in omaggio a una comodit:\ d'esegesi, la partizione delle tre s:tlc. Il primo capitolo - I capistuola - i:, in certo senso, preistoria: voglio dire è la premessa già nota agli altri due (neore:ilisti e «puri»). Ai quali con,·iene premetter,· un'osscn·azionc generica: i pittori son r:tpprcscntati con due o tre opere al massimo. e non si può, quindi, tessere la loro biografia artistica, cioè la storia della loro personalità: non ,i: possibile, insomma, definirli in quanto artisti. E del resto lo stesso ordinamento implica - come si diccv3 - l'enunciazione d'un tema critico che verte non tanto sui singoli :misti quanto sulle tendenze, che i- come dire sul gusto: e questo soltanto permette, appunto. di raggruppa.re, cioè di classific;1re gli artisti stessi. Dovunque è altissimo il \'Olore culturale, cioè la traccia della grande pittura francese. finita in gloria con lo splendore di Cézanne e dei suoi contemporanei: dornnquc l'esecuzione è impeccabile·, si:i in un ◄1 rea.lista l• come Grubcr o Brianchon e sia in un ((non figur:ni,·on come Gischia.• o Roux o Kcrmadec. Conclusione immediata: b scuola elci pi11ori francesi contemporanei è solida e ben fondata, e ciò pcrchè il ricordo. i11timo o anche soltanto aneddotico, dell'epoca dei capiscuola ,·icini e lontani è , ivissimo. Infatti è rimasto in ciascuno dei giovani, compresi quelli delle- " Forccs nouvclles ,,. il bisogno irresistibile di parlar forte e chiaro, quasi col fine deliberato di suscitar polemiche. a costo di scandalizzare o di farsi compiangere; ogni pittore ha un programma.:1lia~ u manifesto,,. sia o non sia formulato, e sembra che ognuno sia in piedi su una bigoncia a pcror:irccon c:1lorc la propria causa o a. tenere un comizio: donde la chiarezza - tah-olt:t cbmoros:1 - che li c:trattcrizza. nettamente, come tendenza e individualit:1: cd ceco il disegno sicuro, e i colori squillanti e limpi1i, specialmente fra i (( puri >1. Forte e sicuro di sè As~elin nel Uitrauo di Giot1t11111i (ma non peregrino); profondato in tormenti psicologici. con un complesso espressionistico mutuato fra soggetto e pi11ore. il Ritrai/o di Rene' Creutl di Bérard; troppo pensata la Natività di Bertholle. Croma.ire risol\'c in un arazzo b sua Foresta con scaltrezza di falso primitivo. Jannot trova ncll'cs.1sperata finitezza il lirismo dei colori distesi e della spazialità rarefatta, che si accosra in certo modo alrimmobilità attonita e infinit1 degli Sco1101ciuti di Marchand. E in complesso. fr:t tutti yuesti ,e neorealisti», attenta. e decisa è la ricerca tonale. e comunque il sentimento del colore che giunge tall'olta al preziosismo. Gruber. per esempio. grande pitiore nel Campanile (forse il quadro più «poetico» di tutta la sala) degno <li essere uscito dal grembo di Sislcy o di Monet, per quegli alberi e quell'erba, dopo la maturazione di esperienze surrealiste risolte in quel cielo terso fino alla csosperazionc, in bilico fra l'essere un ciclo o una pura ltstra celeste; grande pittore. ma che declama la sua sensibilità per il colore, sentito sensualmente, nella stoffa turchina dietro il Nudo e nella stoffa rossa della sua Natura morta. Ma Gruber, nei tre c< soggetti,, (paese, nudo, n:itura morta) app:ire pienamente rappresentato, come pochi nella mostra, tanto che si può dire che la sua personalità è forse tutta in quella infrenata ,·oluuà per le zone monocrome e smaglianti: il resto (nudo, campanile, oggetti) è pretesto. Questa sensibilità al colore (che giunge a delicatezze crepuscolari in Brianchon nel Muro grigio) squilla e s'afferma dovunque per tecnica impeccabile, con una cert1 lc\'igatezz:1 parnassiana che lega - in certo modo - i « realisti » ai «puri» della
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