Quaderni Piacentini - Nuova Serie - n. 12 1984

236 yore dell'alternanza che sottostà alla analisi contenuta nel dossiér, noncondivido però, su molti punti essenziali, l'analisi stessa. Non mi convince soprattutto l'immagine complessiva che dal dossier si ricava sul funzionamento attuale del nostro sistema politico e sul ruolo che vi svolgono le diverse forze politiche. Suun punto, soprattutto (che, per la sua importanza, condiziona tutto i l resto): i rapporti maggioranza/opposizione. E ' proprio vero, come nel dossier si dà per scontato, che il sistema politico italiano funziona sulla base dell'esclusione del massimo partito d'opposizione (il Pci) dai luoghi centrali del potere, ossia e proprio vero che esiste in Italia una distinzione chiara fra chi «governa» e chi fa «l'opposizione»? E ancora, è proprio vero che le divisioni entro la sinistra «storica» possonoessere dipinte come contrasti fra un Pci che ha«scelto» l'alternativa (ma è così?; e che cosa significa «scegliere» inquesto contesto?) e un Psi invischiato in rapporti «trasformisti?» Non sono domande di poco conto. A seconda delle risposte che si danno, varieranno, altrettanto drasticamente, le preoccupazioni politiche. i l problema dell'analisi contenuta nel dossier consiste a mio giudizio nella mancata distinzione fra due fondamentali livelli: i l livello della politica «visibile» (la politica delle contrapposizioni ufficiali e delle dichiarazioni pubbliche) e i l livello della «politica «invisibile» (al grande pubblico), ossia i l livello delle vere divisioni e/o collusioni che si verificano nell'arena politica. Quando non si operaquesta distinzione i l rischio che si corre è quello di scambiare l'apparenza per la sostanza, il fumo delle dichiarazioni pubbliche sulla politica (l'alternativa di Berlinguer, i l neo-centrismo di De Mita, ecc.) con l'arrosto della politica. Ela «politica» in Italia è a mio giudizio contraddistinta da: I. Una divaricazione fortissima fra politica visibile e politica invisibile, fra ciò che si dice in pubblico, sul palcoscenico, e ciò che si fa dietro le quinte, al riparo dagli sguardi indiscreti dell'opinione pubblica. Personalmente ritengo che questa divaricazione sia oggi assai più pronunciata in Italia che in molti altri paesi occidentali per effetto di due circostanze concomitanti: i l carattere per troppo tempo bloccatodel sistema politico (l'assenza di alternanza) che ha finito per spingere tutti i principali attori politici ad adattarsi alla situazione; l'occupazione partitica dello Stato che ha ormai invischiato tutti i partiti in una rete di complicità a maglie così strette che anche chi lovolesse troverebbe fortissime difficoltà a disincagliarsi. Per inciso, questa forte divaricazione fra politica visibile e politica invisibile, fra il fumo della politica e il suo arrosto, può perpetuarsi in Italia grazie BibliotecaGinoBianco

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