Quaderni Piacentini - Nuova Serie - n. 12 1984

bi. Siamo davvero sicuri che ci sia oggi, e in questi anni, in Italia uno stallo decisionale? 0 non è vero piuttosto che notevoli riforme di segno moderato-conservatore, e talvolta decisamente reazionario, sonostate attuate in modo più o meno trasparente, modificando, spesso in modo profondo, l'assetto istituzionale creatosi intorno agli anni settanta? Pensiamo — per fare qualche esempio — alla occupazione americana di Comiso, con l'installazione di missili nucleari, che ha trasformato il nostro paese in uno dei territori a più alto rischio nucleare del mondo; pensiamo alla pesante ristrutturazione del mercato del lavoro, allo scaricamento degli effetti della crisi sulle classi lavoratrici oemarginate (per ciò che riguarda quest'ultimo aspetto, non va dimenticato che l'attuale governo Craxi ha definitivamente precluso l'accesso al lavoro degli handicappati, con la connivente cooperazione dei sindacati confederali), all'attacco frontale mosso alle conquiste di civiltà raggiunte con lo Statuto dei lavoratori; pensiamo all'occupazione dello stato da parte della P2 (e non va dimenticato che Pietro Longo è oggi ministro del Bilancio e della Programmazione economica, e Presidente del Comitato interministeriale per la programmazione economica) con la quale le istituzioni sono state asservite a losche finalità di gruppi eversivi (nessunmembro dei quali, a tutt'oggi, mi risulta rinchiuso in un carcere speciale); pensiamo al travolgimento di ogni principio di convivenza civile realizzato dall'applicazione generalizzata del meccanismo del pentitismo alle più varie categorie di criminali (partecipanti a bande armate, evasori fiscali, costruttori abusivi) tranne — si badi bene — alla mafia e alle associazioni a delinquere annidate nelle istituzioni, per le quali i principi garantisti restano intoccabili; pensiamo infine all'imbarbarimento culturale, primaancora che istituzionale, ben esemplificato dalla commozione dell'opinione pubblica per la carcerazione preventiva di qualchemese subita da Tortora, e per converso dall'indifferenza per persone come Nana, in carcere da oltre sette anni in attesa di un giudizio che accerti sueresponsabilità penali. Pensando a queste cose (ed è solo qualche esempio), non posso che ripetere la domanda: siamo davvero sicuri che ci sia uno stallo decisionale? 4. Da ultimo (anche se molto altro ci sarebbe da dire): prima di aprire un dibattito sui O.P. se una riforma elettorale può costituire un obiettivo per la creazione di un'alternativa di sinistra, dibattito che, tra l'altro, rischia, come ha rilevato Rodotà, di polarizzare l'attenzionesulla questione istituzionale, e distoglierla dalle più gravi distorBiblioteca Gino Bianco

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