Quaderni Piacentini - Nuova Serie - n. 12 1984

230 «primo turno» della Camera. Per il Senato (circa 450 membri) le circoscrizionidovrebberoesseremolto più ampie delle attuali (da 5 a 10 per l'intero territorio nazionale), così da assicurare una proporzionalitàassaimaggiore di quella che c'è oggi per l'elezione dei deputati. Leliste dovrebberoessere«bloccate», senza possibilità per l'elettore diesprimerepreferenze (il sistemaoggi vigente nonservequasi a nulla, senon a favorire la formazione delle grandi clientele). Il riparto dei seggi andrebbe fatto — comeavviene per la legge elettoraleeuropea — in sede di collegio unico nazionale, senza soglieminime di esclusione. Nella stessadomenica gli elettori dovrebberopoi votare per la Camera (altri 450 membri); qui i collegi sarebbero, appunto, uninominali; e dovrebbeessere eletto in ogni collegio il candidato che riporta almeno il 51% dei suffragi dei votanti (nondegli elettori, si badi bene). Senessuncandidatoconquista tale quorum, gli elettori saranno chiamati a votare quindici giorni dopo, quandosarà eletto il candidato «più votato» (senza alcuna soglia minimada superare). Dueparticolari importanti: al primo turno gli elettori dovrebberopoter indicare sulla scheda il candidato secondbest (quello, cioè, chepreferirebbero fosse eletto nel caso nondovesse«passare» il nominativoprescelto al primo posto); al secondo turno dovrebbero essereammessi ad esercitare il diritto di voto solo gli elettori effettivamentepartecipanti al primo turno. Quali sono le implicazioni di tutto ciò? Innanzitutto quella di facilitaregrandemente l'alternativa. Ma ne sottolinerei un'altra, in particolare: con un sistema simile la «sovranità dell'elettore» (che è poi l'animastessadella democrazia) tornerebbe ad avere qualche significato. Nel senso che agli elettori sarebbero finalmente offerte le possibilità di: scegliere gli uomini e la coalizione di partiti cl-(epoi effettivamentegoverneranno il paese (avendo tutti i poteri per farlo) durante un certo arco di tempo (una legislatura); scegliere gli uomini e i partiti che dovranno controllare l'esecutivo; indicare ai leader di partito quali coalizioni e schieramenti la gente preferisce (attraverso l'indicazione del candidato second best). Non sto a dilungarmi,ma mi sembraevidente la portata innovatrice di queste implicazioni. 3d. Ultimo quesito: oltre che auspicabili ( i l che resta, ovviamente, tutto da verificare), innovazioni del generesonoanche possibili? Al di là di qualsiasi facile ironia sulla caducità di ciò che nella storia è apparso di volta in volta «politicamente impossibile», credo che il punto da prendere in considerazione sia quello brillantemente Biblioteca Gino Bianco

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