Quaderni Piacentini - Nuova Serie - n. 12 1984

207 tissimi casi mitigati e neutralizzati. Fortunatamente i l perché «si di - yenta deviante» è un tema della ricerca criminologica. Matza esamina il concetto di patologia anche in questo contesto [18] . A questo proposito i l concetto d i subcultura riveste un'importanza centrale. Nello studio Drug use and Subculture, Cohen mostra come le influenze subculturali facilitino l'emergenza d i un comportamento considerato deviante, e persino criminale, da chi è estraneo alla subcultura 1191. La scena della droga fornisce a chi è al suo interno un concetto di sé e un'ideologia diversi, dei modi di comunicazione difensiva, dei sistemi di allarme contro le invasioni della sfera subculturale, dei rituali e delle forme di magia e, da non sottovalutare, nuove attraenti relazioni personali. Chiaramente l'affermarsi delle subculture è molto utile per spiegare perché alcuni individui diventino tossicodipendenti e al tri no. Fattori t ipo la prossimità hanno un ruolo determinante, e probabilmente i l caso gioca la sua parte. Ma ciò che è più importante è che la nascita delle subculture non è arbitraria. Essa ha origine dalle reazioni specifiche a estesi sviluppi i n seno alla società, che ne stimolano la creazione o la capacità di attrazione presso dati substrati sociali. Attualmente l'uso di oppiacei è chiaramente legato a specifiche subculture giovanili, in contrasto con quanto avveniva una sessantina di anni fa, quando veniva chiamato la malattia delle classi alte [20, 21]. I l fatto che due gruppi così diversi abbiano avuto i n comune questa devianza primaria è già in sé un tema molto interessante. Ma i concetti di devianza e subcultura non possono rispondere interamente a l tentativo d i spiegare perché, pur appartenendo agli stessi strati sociali, alcuni individui diventino tossicodipendenti e altri no. Senza ricadere nell'a priori psicologico, vale la pena di focalizzare la ricerca su questo problema. Conclusione La consuetudine che gl i psicologi e gli psichiatri hanno di associare l'uso e l'abuso della droga in primo luogo a processi psicopatologici dell'individuo contribuisce a perpetuare l'attuale problema dell'eroina. Può suonare triste, ma i l rilevante fallimento di gran parte del lavoro terapeutico sui tossicodipendenti e la storia della nostra politica per la droga non consentono altre conclusioni. Il vero aiuto che questi gruppi professionali possono dare a i dipendenti da eroina è di cessare ogni intervento che confermi i l tossicodipendente nel suo ruolo di emarginato e d i fallito. I terapeuti Biblioteca Gino Bianco

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