Quaderni Piacentini - Nuova Serie - n. 12 1984

tale fondamento. Ho esaminatoquestoaspetto in un'altra sede [15] . Ritengo tuttavia che l'attività psicoterapeuticapossa avere un ruolo nel processo di cambiamento dell'attuale miseria dell'uso dell'eroina. Ne parlerò più avanti. Ora voglio tornare agli autori e alle lorodefinizioni di patologia della dipendenza da eroina dei quali ho parlato all'inizio, in che modo è possibile adattare le loro osservazioni a una più ampia visione scientifico-sociale del comportamento del tossicodipendente? Quelli che considerano la tossicodipendenzaunicamente come undisturbo evolutivo nonpossonoesseremolto utili per una simile teoria. Ma quelli che la vedono invece comeun'aberrazione quantitativasono già più suscettibili di dare un contributo. Sipotrebbe argomentare che la normale intensità del desiderio della droga non ha necessariamente una funzione dirompente nello svilupposociale di una persona. Questo è valido perfino per la dipendenza da eroina nelle attuali condizioni di severa illegalità. In sé, l'intensità potrebbe non avereconseguenzeasociali (e quindi personali) se il consumatore di drogapotesse tenere per sé, o all'interno di un gruppo fidato, il segreto e se fosse in grado di impedire alla coscienza di interpretare il ruolo di agenteesterno di rifiuto. Ma per molti consumatori tali precondizioni nonesistono. L'onere finanziario per ottenere la sostanza illegale li tradisce e, inevitabilmente,pagano il prezzo delleconseguenze di essere individuati come consumatori di una sostanza proibita. Così le conseguenzefarmaceutiche e subculturali dell'uso della sostanzadiventano così dominanti chesi perde di vista il fatto che la dipendenza dalla sostanzapuò essereuna normale forma di adattamento. Nelle parole di Mulder questadominanza diventa l'«anormale intensità» del bisogno di soddisfazione. Unulteriore problema è costituito dal fatto che molti degli stessiconsumatori di eroina, in quanto appartengono allo stesso sistema di valori dominante, condividono i l giudizio sociale corrente sull'usodell'eroina. La sofferenzaassociata a tale rifiuto di se stessi alimenta l'intensità del bisogno di soddisfazioneche, secondoMulder, anormale.Questo può spiegareperché tra i consumatori di eroina siregistra un tasso di suicidi superiore al normale, nondiversamente che tra gli omosessuali nel periodo di massimapersecuzione [16] . Si può applicarequesto tipo di argomentazioneanche alla teoria psicologicacheconsidera la tossicodipendenzauna difesa controemozioni molto intense o contro la mancanza di emozioni. Depressione, depersonalizzazione, eccessi d'ira, apatia, vuoto: in quanto adattamenti ai vari stadi della carriera di proscrittosocialenonsonostrani. • B i b l i o t eca Gino Bianco

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