Quaderni Piacentini - Nuova Serie - n. 12 1984

204 mento junkie. La risposta deve essere trovata in una complessa interazione fra l'individuo e i diversi livelli del suo ambiente. La trasformazionecompleta in junkie avviene nel consumatore di eroina chevive ai margini della società, dove è stato spinto dai suoi amici, dai suoi genitori, dalla polizia, eccetera. La cultura dell'eroina è l'unicadove gli sia consentito funzionare. «Il rifiuto sociale e la repressione(legale) non solo lo bandiscono dalla società 'normale', ma lo condannanoanche a vivere in un milieu psicologicamentemolto distruttivo [14] . In breve, abbiamo visto che la psicologia e la psichiatria fornisconoun gran numero di spiegazioni della tossicodipendenza. Questesonocosì numerose da consentire di mettere in rapporto causale conl'insorgere della tossicodipendenza ogni aspetto dello sviluppo umano, delle emozioni e della patologia. Non c'è da meravigliarsi che la ricerca empirica non sia in grado di sostenere l'assunto per cui alcuni tratti specifici della personalità possano essere addotti comespiegazione della dipendenza dall'eroina, più di quanto sia statopossibile per la dipendenza da alcol [8] . Possiamotranquillamente considerare plausibile che in molti casi la psicologia da sola manchi della competenza per spiegare la tossicodipendenza. Negarlo significa implicare quello che ho chiamatoun a priori psicologico. I mezzi con cui questo a priori viene mantenutosono stati chiamati da Zinberg «falsificazione retrospettiva». Naturalmente la psicologia, come la psicopatologia, deve svolgere un ruolo nella teoria della tossicodipendenza e del comportamentodel tossicodipendente, ma nessunadelle due pub svolgere più cheun ruolo ausiliario all'interno di una più vasta teoria scientificosocialedelle tossicodipendenze. Checonclusioni dovrebbero trarre gli psicologi e gli psichiatri daquesteargomentazioni? Iosonoconvinto che entrambi i gruppi professionali siano funzionali al mantenimento di alcuni importanti fattori sociali che insiemeprovocano il rifiuto totale della dipendenza da eroina. Si noti chenon sto dicendo che siano questi professionisti a creare con la loro azione etichettatrice tale realtà o addirittura i l tossicodipendente.Questosarebbe un modo di vedere ingenuo e perfino insensato, in quanto i fattori sociali che stanno dietro al rifiuto dell'uso dell'eroinasononumerosi. La convinzione che l'uso regolare di eroinao la dipendenza da eroina sianopatologici è uno di questi e può avere la funzione di creare un fondamento ideologicocon uno statuto semiscientifico. Tuttavia, probabilmente perché riveste importantissimefunzioni sociali, il rifiuto sociale si verificherebbe anche senza Biblioteca Gino Bianco

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