Processo Valpreda - n. 20 - 24 marzo 1972

81 L. 30 N. 20 , ELEZIONI -Siscopron le bombeaumentano imorti-Malalotta · eia se è piùvivachemai LalezionediMilano Abbiamo detto che gli scontri di Milano fra migliaia di operai e studenti rivoluzionari e migliaia di poliziotti e carabinieri dell'11 marzo hanno segnato una tappa molto importante. Su un terreno politico - la lotta al fascismo, alle provocazioni del governo fuorilegge di Andreotti e Rumor, al tentativo di soffocare la mobilitazione sulla strage di stato - non delle avanguardie isolate, ma le avanguardie di massa delle fabbriche, delle scuole e dei quartieri si sono battute per ore offrendo una rrova di compattezza e di organizzazione, rompendo il ricatto repressivo dell'ordine elettorale. E non è un caso che quella giornata sia diventata decisiva per rimettere ciascuno al suo oosto, con la forza dei fatti. Come i dirigenti del PCI, pareggiati in un solo giorno nella foga poli- ~iesca ai loro colleghi francesi, e uniti, con la voce più stonata, al coro borghese sul carattere " manovrato e finanziato » degli scontri di Milano. La lotta di massa come una merce in vendita, magari a un editore ricco, che a seconda della sua generosità può comprarsi una giornata di guerriglia urbana o, magari, una presa del potere. Non varrebbe nemmeno la pena di parlarne se, dietro la violenza della montatura reazionaria di questi giorni, non fosse ricomparso il vecchio corvo dell'oppportunismo a far sentire la sua voce gracchiante. Ed ecco gli editorialisti .del gruppo parlamentare " Il Manifesto », che .hanno l'impudenza di scrivere: « Lo scattare di trappole come quella dell'ultima manifestazione di Milano ». Una« trappola »: capite? In cui questi signori non sono caduti, dal momento che erano, pochissimi ma buonissimi, a fare un comizio elettorale regolarmente autorizzato qualche metro più in là. E oggi tutti questi signori si affannano a fare da controcanto ai rumori bor- .ghesi, e a raccomandare di darsi alle lotte di massa, e lasciar perdere il resto. Scrive il Manifesto: « E' molto grave che 0ggi l'avversario di classe, non solo con l'ape- .razione elettorale ma con tutto il clima che la sta caratterizzando, sta riuscendo ad offuscare il vero terreno della lotta di massa e a distogliere da esso le forze complessive della sinistra ». Ebbene, nella stessa Milano delle lotte operaie e della grande manifestazione di sabato, dell'assedio di polizia e della provocazione montata sull'uccisione di Feltrinelli, è ripartita ieri la lotta sulla casa, a offrire la verifica di un rapporto corretto fra responsabilità politica dell'avanguardia e bisogni materiali delle masse. Non solo, ma a indicare la via per affrontare nell'unico modo rivoluzionario la campagna padronale sulle elezioni, a dare nella lotta sociale, e però in una organizzazione capace di sostenerla, l'alternativa reale al voto. E non in una riedizione opportunista del voto rosso. E allora a questi grilli parlanti diciamo: parlate della centralità della lotta di massa? Praticatela! Parlate della « clandestinità, che è una cosa seria quando è una scelta politica organica »? Rispondete con dei criteri chiari e con degli esempi pratici, perché gli omaggi verbali ai sacri principi sono gargarismi. La verità è - e i compagni devono tenerne conto - che il polverone sollevato dalla barghesia ha uno scopo tattico immediato: quello di attaccare e colpire le avanguardie di sinistra, di isolarle, di legittimare la fascistizzazione de, lo stato imperniata sulla DC. Ma hanno uno scopo strategico più importante: ed è quello di sfiduciare e disorientare il movimento, di squali- ' ,care la pratica dell illegalità rivoluzionaria, d1 usare qualche caricatura di lotta armata per 2sorcizzare lo spettro minaccioso di una giusta concezione della lotta armata. Noi diciamo: non è della repressione a colpi di arresti o cii perquisizioni che dobbiamo ave• paura: quella non ci distruggerà. Ma dobbiamo impedire che il necessario rapporto coi bisogni e la maturità del movimento di massa diventi disfattismo, l'alibi per abdicare alla· responsabilità politica e organizzativa dell'avanguardia. La manifestazione di Milano ha riunito i compagni che guidano le lotte di fabbrica ai col"pagni che organizzano le lotte nei quartieri, per occupare le case, per cacciare i fascisti ProgralT'- ma dei bisogni sociali delle masse, capacità delle avanguardie di praticarlo e di sostenerlo anche sul terreno dello scontro, sono i due aspetti inscindibili che si presentano uniti in questo ci eia di lotte. Ecco la lezione di Milano; ecco nei fatti e non nei discorsi, un riferimento per tutti i compagni che vogliono capire e agire, dietro la cronaca nera dei De Peppo e dei Rumor, e dei loro colleghi. Il signor P Pino Rauti, venne indicato come uno dei responsabili della strage di stato, dalla controinchiesta • Strage di stato •, fatta da compagni della sinistra extraparlamentare. Un anno e mezzo fa. 1) Rauti aveva stretti contatti con i servizi segreti greci. Insieme a loro aveva preparato la « strategia degli attentati ». Rauti è il « signor P » di cui parla il docu-, mento greco a proposito degli attentati del 25 aprile '69. 2) Rauti organizza il viaggio in Grecia nella Pasqua del '68 e la successiva « infiltrazione ». Mantiene contatti stretti sopratutto con Borghese, e gli elementi di « Avanguardia nazionale », capeggiata dal suo amico Delle Ghiaie. 3) Rauti partecipa con Borghese ed altri alle riunioni nella sede romana di « Ordine Nuovo » (via degli Scipioni, 268) in cui si preparano gli attentati. Ci sono anche le lettere di Vittorio Ambrosini, quelle che Falco e Occorsio non vollero ascoltare. C'è l'omicidio di Calzolari. 4) Parecchi elementi di « Ordine Nuovo » prendono parte direttamente agli attentati (Cartocci) o erano a conoscenza della cosa in anticipo (Zanetov). Anche qui la testimonianza di Ambrosini dice che gli autori degli attentati sono 18 persone di « Ordine Nuovo » che erano state in Grecia, e che il 10 dicembre alla riunione decisiva, presente anche uno dei principali esponenti del MSI, furono presi gli ultimi accordi. Da queste quattro indicazioni (ed altre) sarebbe stato possibile ricostruire tutta la storia, anziché mettere in galera gli anarchici. Occorsio e Cudillo non vollero. Il governo non volle (Ambrosini aveva informato Restivo per lettera). Il gruppo dirigente del PCI allora preferì accodarsi alla tesi degli « opposti estremismi che coincidono » anziché dar credito a una lettera inviata da An,brosini a Longo. 1oteca inoBianco mlLANO 94 famiglieoccupanole case. Lapoliziacorrea sgomberare. La sera noccupano. Giovedi mattina alle 6,30, 94 famiglie operaie occuµano lo stabile di via Gratosoglio. Lo stahile a:Jpartiene all'IACP: sono case a riscatto oer cui b;sogna pagare subito 1 milione e mezzo e poì un attitto di 50, 60 mila lire ar mese. Le hr.· iglic occupanti sono di operai della Pirelli, A!fa, O.M., e di alcune piccole fabbriche della ~•1,ura milanese. .A.Ile 7 si presenta davanti allo stabile una pantera della polizia. Circa mezz'ora dopo arrivano 7 camionette di PS. All'interno dello stabile è in corso l'assemblea dei capifamiglia. Si decide di inviare una delegazione in comune, di lasciare le donne dentro le case e di far uscire tutti gli uomini. Verso le 9 arrivano i rinforzi della polizia comandati dal vicequestore Vittoria e circondano la casa. A questo punto i poliziotti spingono i compagni e i capifamiglia contro la facciata dell'edificio. Alcuni capifamiglia cominciano ad inveire contro i poliziotti; c'è un po' di ressa e alcuni capifamiglia vengono fermati. I poliziotti entrano nell'edificio dove le donne oppongono resistenza e gridano « vogliamo le case subito ,,_ I poliziotti stanno risalendo sulle camionette, quando Vittoria ordina una piccola carica; ma i poliziotti indugiano un po'. Vengono fermati 21 capifamiglia e 6 militanti dì Lotta Continua. Vengono tutti rilasciati verso le 16. Per i sei militanti c'è la denuncia di istigazione a delinquere e adunata sediziosa. Le famiglie si riuniscono nella sede di Lotta Continua e decidono di continuare la lotta e di allargarla. ORE 17,30: 97 FAMIGLIE HANNO RIOCCUPATO, QUESTA VOLTA LE CASE POPOLARI DELLE ACLI. LE AGLI HANNO PROTESTATO CONTRO L'INTERVENTO POLIZIESCO DELLA MATTINA. LA LOTTA CONTINUA. « E in nome della pace sociale, invitò i suoi nemici a un banchetto. E, arrivati alla f rutta, batté le mani e comparve uno stuolo di sicari che pugnalarono alle spalle tutti i presenti. Ma molti non erano venuti, e continuavano la lotta». (Dalla « Descrizione del modo tenuto dallo Stato italiano nell'affrontare la sinistra extraparlamentare» di Niccolò, Machiavelli), '

24 MARZO 1972 Attilio Monti, prima fu fascista, poi si arricchi col petrolio e gli zuccheri. Ha tentato di comprare tutti i giornali quotidiani. E' riuscito ad acquistarne solo 5-6 .Lu, è un grande amico di Luigi Preti e dei socialdemocratici. I suoi giornali però difendono i fascisti. ED UNA RAGIONE C'E': i compagni autori di « strage di stato» hanno le prove che Monti ha dato molti milioni ai fascisti per gli attentati. VENTI MILIONI FURONO DATI A RAUTI POCO PRIMA DEL 12 DICEMBRE. Giustizia Il giudice Stitz ha indicato come mandanti, finanziatori ed organizzatori della strage di stato Rauti, Ventura e Freda. I tre, più altri undici pesci minori, sono stati mandati a Milano, per la questione delle competenze. Per una serie di altri attentati saranno processati invece a Treviso. Probabilmente Freda e altri saranno presto incriminati per altri attentati a Trieste. Questa è la novità che dovrebbe ridar fiducia a tutti nella « giustizia », e far vedere che lo stato è democratico perché combatte gli opposti estremismi. Magari Stitz e qualcun altro si illude di aver fatto « giustizia,». Questa storia viene fuori ora, DUE ANNI E TRE MESI DOPO, perché può servire nel grande carosello elettorale. Poi si potrà sempre insabbiare l'inchiesta. Rauti già all'inizio degli anni 50 finì in galera e ci restò 13 mesi, per attentati compiuti dai F.A.R. (Fasci azione rivoluzionaria, creati da Almirante e Roberto Mieville nel 1946). Gli attentati furono fatti a Roma al cinema Galleria, a palazzo Chigi, all'ambasciata USA (cercarono di farlo passare come «anarchico»), alla legazione iugoslava, alle sedi del PRI, del PSU e dell'ANPI di Milano e Brescia. Insieme a Rauti erano imputati (di associazione a delinquere, attentati terroristici, tentata strage, detenzione di esplosivi) FAUSTO GIANfatta? FRANCESCHI (scrive su « Il Tempo», « Lo Specchio», « Il borghese»). JULIUS EVOLA, ALBERTO RIBACCHI (presidente di Europa Civiltà, gruppo fascista finanziato dal Vaticano attraverso Greggi), MARIO GIONFRIDA (consigliere comunale MSI a Roma; famoso «furbo» che anni fa perse una mano tirando in modo sbagliato una bomba), FRANCO PETRONIO (MSI di Mileno), ecc. Stitz quindi non arriva con tre anni di ritardo, ma ventidue. Da Rauti passando per Almirante si arriverebbe TROPPO in alto. Il « golpe » di Borghese (come la faccenda De Lorenzo-Sifar) fa vedere come sperano di far finire anche la storia Rauti. Qualche mese di inchiesta e poi una bolla di sapone. Qualche pesce piccolo cc.me sempre resterà nella rete, ma i capi e capetti fascisti, quelli che tengono i contatti col potere, seno troppo pericolosi da tenere dentro: potrebbero sempre parlare. Durante l'inchiesta sul golpe di Borghese, furono trovati a casa del senatore democristiano ANTONIO BONADIES, liste di duecento ufficiali delle forze armate e di 7 generali « contattati » da Borghese. Bonadies, doveva diventare capo del « governo provvisorio », di Borghese. Tutto fu messo rapidamente a tacere. UN COMUNICATO DELL'ASSEMBLEA OPERAIA DELLA PIRELLI Giù le • mani dal La lunga battaglia portata avanti per due anni da tutti i compagni rivoluzionari nelle piazze, nelle fabbriche, nelle scuole ha inchiodato stato, polizia, padroni, giudici, alle loro responsabilità criminali. La strage di Piazza Fontana, gli attentati sui treni, il terrore politico militare contro la classe operaia (oggi ancora più montato con l'assassinio di Feltrinelli) ha finalmente i suoi veri imputati: sono i fascisti Rauti, Freda, Ventura gli autori della strage e insieme i loro padroni che li finanziano e polizia e magistrati che li hanno protetti. Oggi i padroni sono costretti a mettere in galera questi tre fascisti che ieri loro hanno pagato per mettere le bombe: questa è una vittoria per tutti i compagni che sabato 11 a ,Milano e in tutta Italia sono scesi in piazza contro lo stato che ha fatto la strage, per la libertà di Valpreda. contro i fascisti e la polizia che li protegge. Ma questo non basta perché con la tesi degli •Opposti estremismi .., appoggiata anche dai partiti che si dicono di ..sinistra» i padroni vogliono colpire tutti i proletari che lottano e non accettano oggi la tregua elettorale. Il pensionato Tavecchio, assassinato sabato 11 da un candelotto tirato dalla polizia, centinaia di compagni incarcerati e perseguitati, operai licenziati dalle fabbriche, hanno pagato e continuano a pagare perché lottano contro lo sfruttacompagno Leòn mento e gridano la verità sui crimini dei padroni. Il compagno avvocato Leon, che in questi anni si è sempre battuto a fianco degli operai, è oggi perseguitato dalla polizia, fermato e interrogato per ore, indicato dai giornali e dai padroni come un mostro criminale. Compagno avvocato, sappiamo di cosa i padroni ti accusano: di aver detto la verità insieme a tutti i proletari contro la strage e di aver risposto con la lotta, di aver lottato insieme agli operai contro la repressione e legge antisciopero. Ali 'Alfa: serrata di un reparto: gli operai difesi da Leon fanno un processo contro l'Alfa. E vincono. Alla Pirelli, taglio del salario con la riduzione dei punti: gli operai fanno causa e vincono. E' ancora l'avvocato Leon e il Comitato di difesa e lotta contro la repressione che si schierano dalla parte degli operai. Alla Binda il padrone licenzia per rappresaglia, ma poi è costretto a riassumere gli operai. Compagno Leon, di questi «crimini" i padroni ti accusano, ma a loro noi diciamo: di questi crimini siamo accusati tutti noi. Sono accusati tutti quelli che si ribellano allo sfruttamento dei padroni con la lotta. Avanti cosi. L'unica giustizia è quella proletaria. Torino1945 BuenosAires1972 « Tutto ciò che è reazionario è identico: se non si colpisce, è impossibile farlo cadere. E' come quando si spazza: là dove non passa I a scopa, la polvere non se ne va mai via da sola». Torino 1945 - I partigiani, gli operai che sono stati i protagonisti dei grandi scioperi alla Fiat, sono ben decisi a far fuori, oltre ai nazisti. gli sfruttatcri di sempre, ì padroni che per continuare a sfruttare hanno indossato la camicia nera. Agnelli, Camerana, Valletta sono gli imputati maggiori. Già nella clandestinità vengono pronundate le sentenze contro di loro. Dopo la liberazione, l'epurazione viene gradualmente sottratta dalle mani dei partigiani e delle masse, e condotta dai rappresentanti ufficiali dei partiti. Valletta, il peggior nemico degli operai, viene epurato nel marzo 1945, dopo lunghi contrasti tra i partiti. Dice il giudizio della commissione che Valletta, Agnelli e Camerana hanno compiuto atti di pubblico appoggio al regime fascista; hanno costituito la milizia fascista « 18 novembre», e l'hanno impiegata; hanno assunto come dirigente l'assassino fascista Navale; hanno accumulato profitti enormi gra,ie alla complicità col fascismo. 11 patrimonio di questi pescicani capitalisti viene sequestrato e la FIAT è consegnata al Comitato di Liberazione NaziÒnale. Il 12 maggio Valletta presenta ricorso. La massa operaia si pronuncia chiaramente: tutti gli argomenti da avvocato che Valletta presenta sono solo una perdita di tempo, la verità è che Valletta è uno sporco sfruttatore, fa. scista o antifascista a seconda del vento che soffia. Alla fine del '45 la sentenza di epurazione viene cancellata. Nel febbraio '46, senza consultare la massa operaia, i dirigenti dei partiti cancellano la decisione e rimettono Valletta alla testa della Fiat. Buenos Aires, marzo 1972 - I militanti comunisti dell'Esercito Rivoluzionario del Popolo argentino sequestrano il direttore della Fiat argentina, Oberdan Sa!lustro, e annunciano che lo sottoporranno a un processo popolare. La Fiat argentina, d'accordo col governo aveva fatto mettere fuori legge le organizzazioni operaie che erano state alla testa delle fortissime lotte e occupazioni di fabbrica, e aveva licenziato duecentosessanta operai. BibliotecaGinoBianco LespiedelPCI e le spiedeglialtri • E' ora di finirla di etichettare gruppi di tale fat1a con la qualifica di sinistra. Non c'è uno solo di questi gruppi che non fosse infiltrato di agenti provocatori, di spie, di ~iguri della razza peggiore.• Chi scrive è Aldo Tortorella, direttore de l'Unità. Queste parole esemplari concludono tre anni di assidua e puntuale collaborazione dell'apparato del PCI all'opera di calunnia, isolamento e repressione delle avanguardie rivoluzionarie. E ci dicono anche qual è il sistema borghese, poliziesco e non rivoluzionario di affrontare il problema dell'infiltrazione. Spionaggio. provocazione e infi !trazione sono da sempre una delle armi della borghesia: un'arma che viene tanto più potenziata quanto più si sviluppa la crescita e l'organizzazione della lotta proletaria. La storia del movimento ri· voluzionario è piena di esempi illustri e clamorosi. L'infiltrazione e la provocazione servono a screditare le avanguardie rivoluzionarie, a confondere la linea di demarcazione tra amici e nemici fino alla conferma totale della teoria degli opposti estremismi: è il proget10 che iniziato tre anni fa si sta concludendo esemplarmente sotto i nostri occhi. Si conclude nelle identiche parole con cui l'Unità e il Corriere della Sera commentano l'incredibile vicenda giuridica della strage di stato: • I fi I i neri e rossi si intessono, si incrociano, si sovrappongono. Ma l'energia con la quale lo stato affronta finalmente l'intricata matassa bicolore, ci dice che anche questa volta potremo scegliere il nostro avvenire usando, in piena serenità, una sola arma, l'unica consentita in democrazia: il voto•. E così sia. Il buon senso banditesco dei giornalisti democratici ha finalmente pane per i suoi denti: c'è un'unica centrale di provocazione dove destra e sinistra si confondono, tutto è chiaro, non resta che chiedere verità e giustizia allo stato, e voti alle persone perbene. Come effetti secondari e utili di questo progetto antirivoluzionario, ci sono quelli di creare all'interno delle organizzazioni comuniste e nei 'oro rapporti reciproci la diffidenza, la confusione. il sospetto. fino a cadere nella trappola arrivando alla delazione e alla calunnia. Quali sono i criteri di una risposta rivoluzionaria a questo piano? Quelli che abbiamo seguito fino ad ora: non rinunciare mai alla verità; contare prima di tutto -sulla forza e sulla coscienza delle masse; smascherare pubbl icamente le spie e i provocatori. Con questi criteri è stata smontata e denunciata la prima grande montatura provocatoria, la strage del dicembre '69. Con questi criteri è stata rivelata a tutti i proletari la rete di spionaggio e corruzione dentro il temoio del capitalismo italiano: la FIAT di Torino. Con questi stessi criteri ancora prima Lotta Continua aveva scoperto e denunciato agli operai e ai compagni uno degli ultimi ingranaggi di questa enorme macchina antioperaia, che si era infiltrato nella nostra organizzazione: l'operaio-spia Salvatore Cieri. L'Unità non aveva scritto una parola quando fra i membri della direzione nazionale del PCI il servizio segreto sovietico (K.G.B.J ha scoperto due agenti della C.I.A., STENDARDI e OTTA:VIANO, che avevano incarichi non secondari, nia molto delicati, come i rapporti con i paesi comunisti • fratelli ». All'interno del comitato centrale sembra che la discussione sul destino delle due spie fosse attorno a due ipotesi: un viaggio senza ritorno in U.R.S.S.. oppure un·espulsione senza dolore e senza clamore. Entrambe queste scelte sono sbag.liate. Se l'infiltrazione e la provocazione sono armi della borghesia contro il proletariato, è al proletariato che prima di tutto bisogna renderne conto. La direzione del PCI ha tenuto nascosta ai proletari la mafia poliziesca di Agnelli contro gli operai, e lo spionaggio americano contro il suo apparato: il silenzio, per motivi di opportunismo e di stalinismo, è controrivoluzionario. Solo affrontando senza paura e sottoponendo al giudidizio delle masse tut1i i problemi che la guerra tra le classi pone sul tappeto, si può conquistare e mantenere la fiducia delle masse. Nessun malinteso rispetto della segretezza e della clandestinità può far tradire il rispetto del diritto dei proletari a conoscere fino in fondo le armi che usa il nemico contro di loro e le loro organizzazioni. E niente meglio della denuncia di questo tipo di armi (fatte della menzogna più spudorata. di ipocrisia, ricatto, corruzione. assassinio) riesce a spiegare ai proletari di che pasta è fatta la legalità borghese, quell'ordine di cui vanno strillando tanto le oche elettorali. La massima vigilanza e severità, la clandestinità necessaria insieme al massimo di sincerità e chiarezza politica: è l'unico modo per non cadere nella trappola oscena che la provocazione e i suoi sostenitori tendono oggi ai gruppi rivoluzionari. Lasciarsi influenzare dal clima di cacia alle streghe. assumere idee e metodi borghesi e polizieschi sul problema dell'infiltrazione e della provocazione significa trasformare il confronto e la polemica politica in un fatto poliziesco, in delazione. La stampa democratica e revisionista insegna. QUESTA FOTO E' TRATTA DAL LIBRO « FOTOSTORIA ITALIANA: 1921-1971 "· INVIATO IN OMAGGIO AGLI ABBONATI DELL'UNITA' DEL 1971. LA DIDASCALIA DICE: « 1963 maggio - Un giovane comunista solleva l'Unità che il primo maggio pubblica i risultati definitivi confermando la vittoria del POI e l'avanzata della causa dell'unità, della democrazia e del socialismo in ltal'a "· IL « GIOVANE COMUNISTA" DELLA FOTO E' IL NOTO EVELINO LOI, PIU' VOLTE USATO COME ·PROVOCATORE E INFORMATORE DALLA POLIZIA E DAI FASCISTI. DI LUI PARLA DIFFUSAMENTE IL LIBRO "LA STRAGE DI STATO"· Pisal:'antifascismo è reato? A Pisa 11 compagni di Lotta Continua sono stati incriminati per la distribuzione di un volantino in cui si diceva che i lfascisti non devono avere libertà di parola. I compagni verranno processati per direttissima con l'accusa di istigazione a delinquere e turbamento della campagna elettorale. Nessuno di questi compagni ha distribuito il volantino incriminato. Evidentemente con questo procedimento di eccezionale gravità, si cerca di addossare a questi compagni la responsabilità del contenuto del volantino ritenuto lesivo della ..libertà elettorale» dei fascisti. Se questo gioco passa. sarà più facile per polizia e magistratura il tentativo di imbavagliare la nostra voce contro le elezioni dei padroni. DA MILAN.O Il compagno che ha tentato di sparare a Servello, noto capobanda squadrista, non è di Lotta Continua, come si è affrettata a suggerire la questura. Tutto quello che sappiamo di lui è che ha partecipato ad alcune manifestazioni studentesche. Ha agito individualmente e quindi non ci associamo assolutamente alla sua iniziativa. Questo non vuol dire certo che ci rattristeremo quando Servello farà la fine che si merita. Non c'è altro da aggiungere. N. 20 Lo Stato imparziale Scrive contento il Corriere della Sera: • Il punto è proprio qui. le scoperte sulle attività dei gruppuscoli di ultrasinistra. gli "avvisi di reato .. contro Rauti e gli altri uomini di estrema destra. dimostrano che lo Stato oggi persegue. con pari energia. sia gli anarcoidi sia la violenza della parte opposta • Quando si dice parlare chiaro. Per una bomba, due che la mettono. Diamo l'ergastolo a Valpreda e a Rauti. e giustizia è fatta. Valpreda la bomba non l'ha messa. Rauti si: ma che c·entra 7 Genova Sossi all'opera Carlo Panella. militante di L.C. è stato colpito da mandato d1 cattura e imputato di 14 reati per la manifestazione del 4 marzo. attac· cata dalla polizia ma vinta dai com pagni scesi in piazza. PaneUa è reo di aver notificato in questura la manifestazione. Per questo viene colpito ed è costretto alla latitanza, ma Panella cosi come i compagni arrestati nei pressi della manifestazione (sei sono ancora in galera} non sono colpevoli di niente. Alcuni giorni dopo viene fermato dai carabinieri Enzo Masini. militante di L.C.. alla guida di una macchina intestata a Pa nella dentro la quale ci sono 5 o 6 volantini di L.C. sulla manife· stazione di Milano. Viene arrestato per • tentativo di propaganda sowersiva, reticenza e favoreggiamento"· Gli viene perquisita illegalmente la casa con un mandato che è un falso in atto pubblico. Per ultimo vengono arrestati (due giorni fa) due compagni imputati di furto aggravato: avrebbero preso due copie del • Lavoro " (giornale socialista locale) al mattino davanti all'edicola. In più occasioni i fascisti hanno distrutto più copie di questo giornale la questura ha già tentato nei nostri confronti di addossarci queste cose coinvolgendoci in provocazioni: non ci sono riusciti. Ora due compagni vengono arrestati in circostanze molto strane. A capo di tutte queste cose c·è un nome solo: SOSSI. procuratore che non è 21 di S"..,~-:i di onni sospetto Anzi. In quanto fascista. Da 0991 ~iamopiùsicuri Il ministro di polizia, Mariano Rumor, ha disposto il richiamo in servizio di 3.000 guardie di Pubblica Sicureiza. Rumor ha sentito prima il parere de·I ministro del Tesoro, un certo Colombo. il quale ha detto che la misura si ;nquadrava molto bene nelle iniziative governative per risolvere il problema della disoccupazione. E' uscito da poco un libro (di Angelo D'Orsi, intitolato , La Polizia •, editore Feltrinelli) che la gente dovrebbe leggere. per informarsi meglio su questo esercito « al servizio del cittadino •. I~ Italia ci sono 80.500 carabinieri, 80.000 poliziotti. e altri 65.000 fra finanzieri, carcerieri e forestali. Le spese di polizia sono salite d3 162 m'·:iardi nel 1960-61 a 552 miliardi nel 1971. Com·è noto il 70% dei poliziotti si occupa del cosiddetto • ordine pub~lico •. e cioè della lotta di C'lasse. Assemblea sulla strage di stato A S. GIOVANNI VALDARNO OGGI 24 Cl SARA' UNA ASSEMBLEA ALLE 21 ALLA CAMERA DEL LAVORO CONVOCATA DA LOTTA CONTINUA SULLA STRAGE DI STATO E FELTRINELLI. INTERVERlA' BALDELLI. A Nocera lo spettacolo "Lavoro o no vogliamo campare" Oggi, venerdì, a 11e 18,30, a Nocera Inferiore, verrà presentato lo spettacolo « Lavoro o no, vogliamo campare ». Suoplemento quotidiano a •lotta Continua-. ~Pglstraz del Tribunale di Torino n 204'2 del 15-11·69 • Dir. Resp.: Giampiero Mughlnl Tlpo•Llto DAPCO · Via Dandolo. 8 . ROMA

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