Processo Valpreda - n. 5 - 1 marzo 1972

, , .J • ~ ÌI: (CiJ J ~ . . .. Occorsioimputato giocaal solitario « Ho avuto l'impressione in tutta questa faccenda che il P. M. giocasse al solitario, dove quando esce una carta che non va, si toglie e se ne mette un'altra », così ha affermato l'avvocato Piscopo nel suo intervento di questa mattina durante un'udienza che ha visto come principale imputato proprio il P. M., Occorsio. In apertura, Falco ha letto una lettera del sostituto procuratore della Repubblica, Paolillo che confermava nel1a sostanza quanto già detto dall'avv. Spazzali venerdì: Paolil1o aveva richiesto il 17 dice111bre'69, prima al nucleo carabinieri e poi alla questura, che Rolandi fosse rimandato a Milano da Roma per essere messo a confronto con la zia di Valpreda, Rachele Torri. A Paolillo fu risposto ufficialmente che, nonostante le ricerche Rolandi era introvabile. Non ci sono quindi soltanto carte cambiate in questa istruttoria, ma addirittura carte false o che scompaiono e Occorsio ne dovrà rispondere fino in fondo. Occorsio e Cudillo sono infatti gli uomini attraverso i quali è passato fin dal principio il complotto. E per poterne meglio controllare lo sviluppo e gli esiti, Occorsio « ha rapito» a Paolillo l'istruttoria. Piscopo è passato quindi a dimostrare come l'istruttoria fosse già di fatto trasferita a Roma nelle intenzioni di « chi ha il potere cli fare tutto, se lo decide ». L'istruttoria è stata «rapita» non il 22, come risulta ufficialmente, ma molto prima, da quando il fascicolo fu di fatto portato via al dotl. PaoliIlo perché ritenuto troppo prudente e restio a spiccare comodi mandati di cattura, eia quando cioè il giudice Amati cominciò a cucire insieme i vari elementi del complotto che doveva portare all'arresto degli imputati. « Ìl 13 - ha rivelato Piscopo - la questura fece mettere sotto controllo iI telefono dell'avv. Boneschi, difensore degli anarchici accusati per le bombe del 25 aprile alla fiera cli Milano », Amati interrogò Valpreda, praticamente sequestrandolo in questura. A Paolillo, responsabile ufficiale, che chiedeva che fine avessero fatto i fermati, ,·enne risposto: « li stanno interrogando». Ma tutto era ormai deciso. I Ia detto oggi Piscopo: « oi sapevamo che erano già stati prescelti ». Il rapporto cli polizia giudiziaria ciel 22 febbraio 1970, che è alla base degli atti istruttori, parla cli un disegno criminoso portato avanti dal 25 aprile, con le bombe dei treni clell'8-9 agosto fino alla strage del 12 dicembre. Per i primi due episodi però non solo è stato dimostrato che gli anarchici imputati non c'entravano affatto, ma tutti i testimoni dell'accusa sono stati incriminati per falsa testimoniani za mentre i ,·eri colpevoli non sono stati mai trovati perché non si è voluto cercar!i - ha finalmente concluso l'avv. Di Giovanni. Noi anche pensiamo che sia « un unico disegno criminoso »; infatti i colpevoli e i complici sono sempre gli stessi: greci, fascisti, poliziotti e giudici per ordine dei padroni. Alle affermazioni tiepide di alcuni avvocati della difesa di Valpreda sulla ricerca della verità, sull'inefficienza delle strutture, ma sulla neutralità cli alcuni giudici, ha risposto ancora Piscopo: « Noi non lasceremo che il discorso sui morti cli Piazza Fontana sia monopolio della parte civile. Queste vittime sono nostre perché sono vittime dei potenti che noi in questo processo attaccheremo. Toi non crediamo alla neutralità del giudice e della legge perché a nessun giudice è permesso in questo stato di essere in contrasto con il potere che esso rappresenta ». Lire 30 .:J 1--. .:J .~ 1· MARZO 1972 N. 5 ·■ In tribunale: la prova che l'istruttoria è stata ''rapita'' ■ Napoli: all'opera i fa scisti e il questore Zamparelli 15.000 compagni in corteo ■ Cosa c'è dietro lò scandalo del Number One Il Come finis·ce un Vassall·o dei padroni • prossimonumero esce venerdì 3 marzo

1· MARZO 1972 ,!a campagnaelettoralea Napoli • com a n1 • ■ 1npiazza Ad appena un mese dall'assassinio del compagno De Waure i fascisti hanno tenta• to di nuovo di uccidere un compagno. Hanno accoltellato al Vomero, domenica notte, Enrico Bonucci, per punirlo di aver difeso qualche giorno fa un compagno pic• chiato dai fascisti di Lotta di Popolo. Dopo l'accoltellamento i fascisti sono sta1i inseguiti da altri compagni e da alcuni proletari che passavano per caso. Due si sono rifugiati in un bar ed è arrivata la po• lizia a salvarli. Gli aggressori sono MARIO D'AGOSTINO, figlio di un consigliere comunale del MSI, già denunciato per aver pestato a sangue un compagno nel cortile del VII Scientifico, e FERDINANDO ESPOSITO. Tutti e due sono noti mazzieri del Fronte della Gioventù. Una volta in questura hanno fatto dichiarazioni ridicole: Esposito ha dichiarato di essere stato aggredito e di essersi fratturato un mignolo. Il compagno accoltellato è in fin di vita: dovrà subire un intervento chirurgico. La mattina dopo molti compagni si sono recati all'Università per impedire un raduno del FUAN (l'organizzazione degli universitari fascisti). La polizia ha caricato spalleggiata dai fascisti con una violenza inaudita, isolando i compagni uno per uno e dando la caccia all'uomo. L'ordine di sgomberare l'Università era stato dato personalmente dal questore Zamparelli cd eseguito dal vice-questore. Quattro compagni sono stati arrestati e 14 fermati. L'attacco è stato premeditato e concordato. Da parecchi giorni a Napo Ii e in provincia circolavano Roberti e Caradonna. E' cominciata cioè la campagna elettorale del MSI. I giornali cercano di coprire l'omicidio parlando di un cacciavite, per dare ad intendere che ai fascisti la voglia di ammazzare un compagno gli è venuta lì per lì, per caso, e per caso si sono trovati un'arma in mano. Martedì mattina c'è stato lo sciopero generale delle scuole e una manifestazione: 15.000 in piazza, un corteo enorme per Napoli, combattivo. E' finito con un comizio del PCI in piazza Matteotti e con un'assemblea popolare fatta dai compagni di Lotta Continua a Montesanto. In città la tensione è ancora altissima. Due assassini in un mese, l'attacco di Zamparell,, il questore più odiato d'Italia, in una città dove la sopravvivenza dei proletari è ogni giorno più difficile e dove ogni giorno scoppiano mille piccoli focolai di ribellione: la campagna elettorale a Napoli non sarà una cosa tranquilla. In tribunale, tre giorni fa, i fascisti che l'anno scorso hanno accoltellato un compagno di Lotta Continua sono stati condannati a 6 mesi. OGN:Icos.1A suo EMPO •Siamo il paese dell"amnistia facile. Finché non ci saranno pr_ocedure brevi, sanzioni ferme, serene. efficaci, non avremo uno. giustizia credibile. Il criminale da noi sa che può selnpre trovare alla peggio un·amnistio altrettanto criminale che fa per lui. Quali freni pone la legge ai banditi'"· Questa frase non l"ha detta oggi il presidente Leone, ma tre anni fa. subito dopo le bombe, l'onorevole democristiano Oscar Scalforo. Dietro le bombe di Milano cioè c'erà una parte dei padroni, degli uomini politici, e dell'apparato statale, che volevano approfittarne per mettere subito le sbarre a tutta l'Italia. Quella volta non cc l'hanno fatta, perché i padroni che contano di più preferivano aspettare, rifare il centro sinistra, tentare di uscire dalla crisi senza svolte radicali. Reprimere sì, però concedere anche le amnistie, come hanno sempre fatto le classi dominanti. L'onorevole Scalfaro è stato accontentato tre anni dopo. quando tutti i nodi sono venuti al pettine. Le galere sono pieno zeppe cli proletari e di militanti, e amnistie •Criminali" non se ne danno più. E i democristiani come Scalfaro, e il suo amico Ciccardini, hanno trovato impiego presso il padrone piu grosso d'Italia, Agnelli, che si è messo in prima persona a elaborare un progetto di stato forte. il famoso 5X 5, in compagnia di carabinieri, fascisti, generali, e con la benedizione dei cardinali. Il- ~/UD/C{: NON _ DEVE'~IVDICARE' L.C: IDEE DELL' JMPV"fArO,MA I.OPOS~IA MO TORTURARE!? i..€" ;vé AZIONI... ... t1A -~t L'lf1f'()TAro HA (DEE CHE RIPVC>IP/llOI VALD~l $OC-/Al-1 COMUN I t: I VALOIZI 1D€AL.. 1 . TJZADIZI~ NAI..I,, N. 5 Ilsilenziosicontratta laueritàno PINHLI, O MA.NOI QUESTA MINESTRA O. La verità rivoluzionaria " Poli1.i0Ui tra il pubblico, con le lmrùc lunghe e le camicie sgar,rianti, a strillare pili forte clc~li altri - assassino. assassino -. per 1u•opiziarc un trasferimento del processo per lcJ;tit.ii111asuspicinut• ". Così scrive, a ,·1arccll11ll•isco sull'Uniti, del IO otlohrr 1970. Questi poli,iolli tnn csfiU di cui parla ~0110 i compa,t:p1i che assistcnu10 al processo Calabrr,i Lolla Conti1111a. liii IH'OCCSSO che IIOJI Yolr, ano fare e che sono stati cnstrrUi a rare rlopo chP ,,rr mesi la verità sulla morte di Pinelli era stata gridata. scritta sui muri, e sul giornale Lolla Continua. Per l'Unità, Ja morte di Piuclli è rimasta sempre "un oscuro Ctlisodio". Così come Valpreda e gli altri del 22 111ar1.o, nel '69. erano dc;i:li anarco-fascisti, probabili colpevoli. E qnanclo il 12 dicemhrr '70. a Milano. la 1rnlizia ha attaccato e a111ma11alo il conq,a- ;:no Saltarelli, l'Unità aecl'lla la \'ersiouc ufficiale drl colla\scl cardiaco. e Ochcllo e Bl'l'lin;rucr chiamano i A'.l'llJ)lli c\.(ra1mrlamc11tari 11 provocalori og:g-cUiri''. Come gli episodi più belli cli Cosac'è dietrolo «scandalo» del NumberOne antifaschmo a fatti e 11011 a rhiacchi,•rc il !'CI li ha chiamati "cstrcmi&mo ", così la \ crHù rivolu1.ionaria gridata ai <111aUro \ enti l'ha chiamata n 1,rovoca,.ionc 11 • l'.ppure la ,1•1·,t:1sulle macchina1io11i rc1u·C'ssivc e fa:;cistr chr nascono e crc"lrnno dentro l\ljiparato dello SIJlo, ncllil burocrazia, nella nrn~i- ~lra(ura, nella 1JOlilia, ncll'c- ~ercito, e ,,er ini,iativa dirrtta dei pii'1 i1111,ortantica1,italisti cn111t• ~li AJ.'nC'lli, il l'CI questa \"{'l"ilitla C0JI0SC('. Saticrn della strage di Slalo, dal momento che uua delle Ire lettere in cui ranoeato ,\mbrosini dichiara\'a di conoscere la verità è stata spedita al suo amico comunista Achille Stnani. E s~q1c,·a ùcl !SCr\'i1.io segreto pri\"ato di Agnelli alla Fial. Conosce la ,·crità ma preferisce il ~ilrnzio, p{'rché drnu;1. ciarc al{li occhi di tutti i l)roll•t,u·i il nemico non è una rC'- gola dt'I p;ioco dcmncralico, 111.t della f'_ucrra. TI silcnlio si C(HJ(ratta. la ,·crità no. Lotta Co111i11ua ha initiatu una cam1rnt!11a di 1uassa snl ·· dossi("r L◄"'iat ". per rom1>cre il muro dei silculi e delle comPadroni drogati fascistibenpagati La droga. soprauutto quella da 10.000 lire al grammo, non è certo roba da proletari. I giornali pagati dai grossi capitalisti fanno credere alla geme che la droga è patrimonio degli studenti capelloni, magari anarchici e comunisti. Invece la droga da sempre la comrollano proprio i grossi capitalisti, allraverso le loro mafie; e la usano per di- \'ertirsi e rallegrare la loro vita di parassiti. E anche per altro. Ogni tanto scoppiano gli scandali. Scandali, secondo i soliti l(iornali, che per un momento davanti agli occhi spaventati dei henpen,anti alzano il sipario sulla vita segreta della gente che conta, parlano di orge, di spiate, di imbrogli, così i benpensanti si ccmvincono sempre di più che ci vuole ordine ·e repressione. Si' sacrifica q1Jalche attore. qualche par:1<.~ita di secondo pinno, e i nomi gro~si rimangono sempre nell'ombra. L'ult,mo di questi scandali è cli rochi giorni fa, quando la polizia, certamente per ordini ~uperiori, ha deciso di fare un'inchiesta sul piè, lussuoso ritrovo della Roma « bene » ( che sarebbe poi tutto quel gito di playhoi·, puttane d'alto bordo e in• dustriali che spendono in una sera i ·soldi che hanno fatto sfru11,rndo. 100 operai in un anno). Dietro nl « Number one » c'è un giro che vale la rena di raccontare. Il 30· gennaio di quest'anno ,·cngono arrestati a S:mremo tre francesi, .con appresso 25 chili di eroii1.-1. I ·frnncc))i ,·cngono da Marsigli,1. Il loro probabile punto di approdo è Milano, dove il giro dcli a droga è iry mano ad una banda di marsigliesi. Questi ~i incadcano poi di farla giunrere anche in altre pani, come a Rom,,, dnve appositi smistatori ,on" acldc1ti alla vendita. ì'\ci primi giorni di [ebbraio la stamp,1 borghese si occupa, dopo aie.uni giorni di silenzio sul fatto, della misteriosa morte del prnduttore Bino Cicogna, << suiridatn,i » in Brasile. mettenJo la testa Jentro un forno a gas ( sempre pili strani suicidi, nrgli 1.,1ltimitempi: strnni e un no· troppo frequenti). Bino Cicogna. grosso truffatore, alla su,1 n:,,rrcnza dall'Italia era rovinato. Si recò in Brasile quasi di sicuro per trattare una grossa partita di, droga. che porev,1 permettergli di risolleversi e di comprnrsi qualche nuova villeua e qualche altea Mascrati. Ma il solito «qualcuno», brasiliano o, I\O, decise che questo Cicogna aveva rotto i coglioni. Cosl uno finisce con la testa dentro al forno, nuova specialità della cucina brasiliana: « arrosto di· cicogna». In questi stessi giorni v•cne interrç,gato dal magistrato che si sta occupando della faccenda anche il noto play-boy Gigi Rizzi, noto per essere stato uno dei mille aman1i di Brigitte Bardot• · ( famosa attrice e fomosis!'iima' puuana). Il Rizzi è stato uno degli ultimi a parlare con Binci 'Cicogna prima della sua « dipartita » per il· Brasile. TI 12 fcbhrnio viene fern1ato ·e arrestato dalla. polizia a Milano uno str,rno (e patetico) person,1ggio, un vecchietto. cileno, di 73 ànni. che si porta appresso 6 chili cli cocaina. Lo stesso gior- . no vie·ne arrestato a Roma P,10lo Vassallo, il gestore del « Numbcr onc », nella sua auto i carabinieri gli tro,·a.rio tre etti di co. caina e oppio, e nel gabinetto del locafc 65 grammi di cocaina. C'è chi parla di « soffiata », di una « spi.a». Forse_ ìvlarina Cicogna, sorcUa. di Bino l'« arrosro », si è voluta vendicare di chi con l,1 m"ortc dd fratello c'entrava qualcosa. l11Litti il Bino era un abituale frequentatore del « Num- . ber one ·», e ccrt0 -non del tutto es1ranco aj giri di droga che Il si svolgevano. ·Tuiti i rersonaggi di questo puttanesco mondo hannò paura che Vassallo parli. S,,. infatti, di ,crio molte cose. Aci esempio che quel tale Beppe Pirocldi. proprietario lino ad un anno fa di un altro « Number one » a 1'-lilano, e che è enlrato in società con \'ass.1110 stesso per mettere su il locak di Rom,1, non è altro che il prestanome del già nomi- \ nato G•gi R:zzi li quak. 1r,1 l'altro, p.1rc e:-.:-crc molto intimo dt Gianni Agnelli. con cui è ri- ' ratto in molte fotografie scaliate nei locali << 5.U >> di tutta lt;.1lia e ,tpp;.trsesu numerosi settimanali scandalistici. Agnelli, che noi tutti conosciamo per la su:1 indefessa opera di sfru11,1tore di operai, presenta alcune singolari caratteristiche della sua personalità: per esempio, è un noto cocainomane, e a questo suo innocente vizietto ( per il quale spende. ogni annusata, mezzo stipendio mensile di un operaio) non ~embra c:-.~creestraneo né Gip.i Rizzi, né il « Numbcr onc ». Di fatti Agnelli si fornisce (o mcplio si forniva) di droga proprio al ( o attraverso il) « Number one », per poi com,umarla in alcune fc"-tC del tutto particolari in ,tppartamcnti romani assieme Jlla !->Ua amante, l'.1ttrice Gianna Serr,t, ed altri. Proprio per questo moti\'o (a caus.1 cioè di J\p.nelli), Vassallo si scntiv;1 in una botte di ferro. Ora rischia di :mncg,u- ·ci dentro, dato che a qu;mto prirc .l'hanno ahband,m,1to ,, se stesso. .o meglio nelle mani dei carabinieri che è anche peggio. Insieme ad altri nomi di so• spettati, arrestati e :-,ospettabili, quali Pier Luigi Torri (con due Rolls Royce) e Federico :,,L,nignone, viene fuori !->UCcessivamcnte anche il nome di Dante l\lecozzi. ru arrcst,110 (e poi subito scarcerato: mica era un proletario!) per detenzione d'armi da r,uerra, furto di opere d'arte e <l'argenteria alla fine dell'ottobre scor~o. ~lecozzi era anche uno dei più implicati in tutta la faccrnda: il traffico della droga rare debhi farsi risalire a lui come s?nist,ltore. La polizia arresta anche un certo Beppe Ercole, all'.1eroporhl, appena tornato bello abbronzato da un safari ( p,mita di c,1cc:.: che i ricchi Lmno <lire11amente in Africa, facendosi seguire cl,, numerosi portatori indigeni che u.;;~nocaricare di casse e cassett~ fino all"invcrosimilc). Questo Ercole h,1 gacantito per Bino Cic,,r~a nell"acquisto di una vili.i a Pescasseroli. Pare che abbia fatto plit.H·ì, per dare ai llrolctari un allro strumento di chiarcz1~l e dccbionc. Questi sono gli obietli\'i di questa campagna: - nu::liamo che il l)l"OCCSSO ritorni a Torino, in modo che la classe operaia della Fiat 11ossa controllarne lo S\'C,lgimento; e pronunciare le condanne; - \'ogliamo che siano condannati 11e1.·corruzione e messi in galera l'ing. Uonn, l'ing. Garino e l'in~. Gioia, tutti i fu111io11tu-i di P.S., ~li ufficiali dei C.C. e del SIO, e luHi gli altri agenti che figurano nel fascicolo processuale; nonché il Procuratore Generale dolt. Colli 11cr omissione di alti d'ufficio: - vo~liamo la rc\'isionc di tutti i lll'OCessi in cui hanno lcsiimoniato poli1iolti corrotti dalla Fiat e la liberazione immediata di lutti i com1iagni che ~0110 in carcere; - \'og:lian10 che la Fiat 1rn- ~hi tutti i liccit1Jati e c;li arrestali per ram>resaglia in hasc ai dati raceolti <hllc s1>iedi Ae;nclli dal '15 ad oggi. Una serata al Number One: Cosi si divertono le signore dei padroni \ cnrte false in,ieme a lui anche per comprare una petroliera da adibire ,, « night » sul mare. Cic0gn:1 è mono. e non ha pagato. f: reale finisce dentro, ma nei 1'.inrni seguenti, si sa che quello della truffa è stata solo una scusa per incastrarlo: anche lui c'ent1·ccol « Numbcr onc » e col giro della cocaina. l' arri,·iamo così all,1 fine del giro, ,tlla sua conclusione politic,1. li noto Dante i\-lccozzi, uno dei hoss più grossi, è in contatto con vari gruppi fascisti e col ,\!SI attra,·erso degli intermediari, che si incaricano di far confluire \'Crso gli ideali e l'attività fascista un,t parte dei guadagni scaturiti <l,1 quel giro che poi i giornali fa~isti sono così pronti a denunciare drammadcamcntc in n,,mc della morale dell'ordine. I conti tornano· i padroni sfruttaro e si drop.ano; i mafiosi combin,rno gli affari: i fascisti m· C.\~S:1110. Ou,,khe volta succede che uno d' questi personaggi decide di fare troppo di testa sua. Chi è sen·o tale deve restare, altrimenti \·iene << :,;ervito >>. Co~l finisce un \'assallo dei padroni! E' uscilo: AGNELLI HAPAURA E?AGAI.AQUESTURA '.a verità sul dossier FIAT pubblicolladaLolla Continua. Chiedeteloa Via S. Pro• simo, 4 Milano, e nelle librerie. Supplemento A .• Lotta Continua • . Regls1ra11nnc del Tribunale di Torino n. 2042 del 1s-11.59 • Dir. Resp.~ Giampiero Mughinl Tlpo-Luo DAPCO - Via Dandolo, 8 ROMA

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