Processo Valpreda - n. 4 - 29 febbraio 1972

29 FEBBRAIO 1972 - Numero 4 , A Milano H poliziotto Allegra tiene I' in aula A Roma il giudice Falco tiene l'ordine ordine in piazza Elezionpiolitichiel 7maggio Il processsoaràrinviato? La seconda settimana del processo inizia con la discussione sulle eccezioni presentate dagli avvocati. Se queste eccezioni venissero accettate, il processo sarebbe sospeso e rinviato. Prima di tutto bisogna spiegare che gli avvocati della difesa si muovono su binari diversi. C'è un gruppo di avvocati (Calvi, Sotgiu, ecc.) che sono legati ai partiti di sinistra e agiscono all'interno del gioco della giustizia. Per esempio Calvi ha definito «onesta" l'istruttoria di Occorsio, che è invece né più né meno il coperchio della strage. Quello che vogliono da questo processo è ottenere giustizia, denunciare magari il marcio delle istituzioni per salvare la parte buona, arrivare magari a un'assoluzione per insufficienrità già ampiamente acquisite dalle masse popolari sul caso Valpreda e sulla strage di stato, utilizzando anche questi giudici e questi accusatori ... Già i nostri maestri elementari ci insegnarono a scrivere come si parla e a parlare come si scrive. Più tardi ci è stato detto: parla come ti viene prescritto e scrivi ripetendo parole altrui. Occorsio e Falco fanno parte di coloro che hanno fatto questi "studi superiori": i difensori sono rimasti a quell'insegnamento elementare. Con questo spirito e in questo contrasto questi difensori si accingono ad affrontare il processo". Uno di questi avvocati, Spazzali, ha fatto venerdì la richiesta che venga annullata tutta l'istruttoria, contestando la validità del trasferimento da Milano a Roma. za di prove. C'è un altro gruppo di avvocati Spazzali non ha denunciato solo (Piscopo, Di Giovanni. Spazzali) che le violazioni «formali" della legge, ma invece alla giustizia dei tribunali non la volontà politica che c'era dietro, ci crede, lo ha dichiarato in una con- alla quale il giudice istruttore Occorferenza stampa della settimana scor- sio obbediva. L'avvocato ha cioè messa. «E' bene che egli (il giudice so sotto accusa Occorsio come primo Falco) sappia che i difensori non imputato, e insieme a lui tutta la credono minimamente nella sua im- macchinazione della magistratura e parzialità ... Ma è bene che egli sap- della polizia, che ha «rubato" l'istrutpia che non solo i difensori ma una_ toria a Milano, a giudici troppo cuuna quantità sempre più grande d1 riosi e diligenti come Paolillo, e l'ha cittadini di questo paese non sono portata a Roma, più lontano dagli più disposti a prendere per vera nes- operai e più vicino al potere centrale suna delle parole che su que st o caso, dello stato. dirà o scriverà egli O un_al_tro giudice E' chiaro che il tribunale non può di questo stato. E tuttavia il processo . . . i difensori lo faranno ugualmente. acc7 _ttare la richiesta d1 an,nullamento porta anche la scarcerazione degli imputati. Sarebbe come ammettere che la giustizia borghese è tutto un imbroglio. Però a molti farebbe piacere di trovare un pretesto per togliere di mezzo questo processo, magari al giudice Falco, per primo. La richiesta di trasferimento del processo è stata fatta anche da un avvocato di parte civile, per motivi non politici, ma di orario nello scoppio delle bombe. Potrebbe essere questo il pretesto: trasferire il processo senza annullare l'istruttoria, cioè sospenderlo per mesi, soprattutto nel periodo della campagna elettorale. Una patata troppo bollente scotta, e fa paura. Lunedì mattina Occorsio risponde all'arringa di Spazzali. Non ha molto da dire, sta sulla difensiva, porta argomenti tecnici. A un certo punto, non sapendo più come salvare la faccia, se ne esce dicendo che tutta l'istruttoria è stata fatta secondo le regole, in «perfetto stile anglosassone ... Allora Valpreda esplode: «anche gli interrogatori che avete fatto a me e a mia zia!" grida, e aggiunge qualche altra cosa sul conto dei giudici (in effetti, sembra che nell'interrogatorio della zia, Occorsio non si sia comportato proprio come un gentiluomo anglosassone). Ma in tribunale, è vietato dirlo, e Occorsio chiede di mettere a verbale le parole di Bsi t)f il5t° é èI~ G" i ri 1orB'ia1rìrco comt t Valpreda, evidentemente per incriminarlo. I compagni in aula gridano, Falco grida ancora più forte, la corte, a naso in sù, si ritira. Dopo poco, rientra e ricomincia tutto come se niente fosse successo. «con la massima serenità ma anche con la massima fermezza ... Sempre così: appena qualcuno disturba il rito della giustizia, subito i giudici diventano nervosi e violenti, le apparenze devono essere salvate a tutti i costi. Anche gli avvocati della difesa, quelli che credono alla giustizia, rispettano queste regole, sono sempre molto gentili. Occorsio finisce di rispondere, facendo il misterioso: «alla fine la verità verrà fuori, se ci faranno arrivare alla fine». Non spiega da che parte viene questa minaccia, forse è solo il suo desiderio di sfuggire alle sue responsabilità. Parlano poi gli avvocati della parte civile, una bella banda di monarchici e liberali, che vanno in aiuto al povero accusatore in difficoltà. « Dopo che ha parlato Occorsio - dice il liberale Biondi - che cosa c'è più da aggiungere? ... E via con con una sequela di frasi poetiche e filosofiche per dimostrare che l'avvocato Spazzali ha sbagliato a metterla in politica, e concludendo con una frase storica « in questa sala, noi tutti che portiamo la toga siamo uomini d'onore". La decisione sulle eccezioni verrà presa martedì sera o mercoledì. i '· Lire 30 TORINOd:algiudice poliziottci orro ti ■ I Bessone, Romano e Stabile, poliziotti che erano stati corrotti dalla Fiat, sono stati convocati dal giudice, che gli ha dato l'av,·iso di reato e li ha invitati a nominarsi u:i difensore. E' la prima volta da quando L. C. ne:la conferenza stampa del 22 settembre aveva riYelato i ncmi dei poliziotti implicati nello spicnaggio Fiat, che viene ufficialm:mte compiuto un atto contro di loro. Fino a questo momento nessun giornale aveva mai ripreso le rivelazioni fatte da L. C., e anche l'Unità si era limitata a parlare di spionaggio aziendale, senza mai scrivere i nomi dei personaggi implicati. Come si ricorderà, tutto il fascicolo suao spionaggio Fiat era stato tenuto per più di un mese nel cassetto del procuratore generale di Torino, Colli, il quale poi l'aveva dato alla cassazione, perché il processo fosse trasferito in altra sede. E la Cassazione l'aveva affidato al Tribunale di Napoli, dove i fascico:i erano arrivati il 4 gennaio, ed erano stati immediatamente tenuti sotto la personale custodia del proc. capo della Rep. Alfonso Vigorita. E' pas. sato ancora più di un mese e finalmente il 23 febbraio è arrivato a Torino il sostituto procuratore di Napoli dott. Ivan Montone con l'incarico di compiere le prime indagini, e a questo punto la bomba è s-:oppiata. Giovedì 24 febbraio il giudice Montone ha convocato i vari personaggi che figuravano sul dossier sequestrato in agosto dal dott. Guariniello negli uffici della Fia t. Così a uno a uno sono sfilati davanti al :i.iu:l.ice i poliziotti corrotti: oltre al dott. Stabile, capo gabinetto della questura di Torino, e il dott. Er. manno Bessone e Aldo Romano, rispettivamente capo e conm1issario del:'ufficio politico della questura. sono stati sentiti altri agenti e ufficiali della P.S. che ricevevano a•segr..i dalla Fiat. Sono inoltre s'.ati sentiti: Mario Cellerino, capo del servizio di ~pionaggio Fiat e le nl' re stesse spie contro cui si]) dall'inizio era stato intentato il proces,o. L'indagine si sta dunque al:argando sulle persone che già 5 me<-i fa a\'evamo denunciato. Altre d•mnnce ri aspettiamo: q>tella contro Marcello Guida ex-questo re di Torino e di Milano, e contro 1 colonnelli dei carabinieri Stettermayer ed Astolfi, tutti ~orrotti dalla Fiat, e contro il vice-presidente della Fiat Gaudenzio Bono e il dire'tore generale Gioia, l'ex.capo del personale Garino che avevano firmato personalmente gli assegni ai poliziotti. Nessun giornale, nemmeno !"Unità, ne ha parlato, soltanto la Stampa ha riportato una notizia su 10 righe invisibili, con un titolo tranquillizzante: "Per le schedature Fiat 16 persone sono state convocate soltanto per l'identificazione•· ! che viene smentito dal testo l. Questo è il primo squarcio uffi: ciale in una storia che finora era stata tenuta nascosta con l'omertà più mafiosa. Tutto quello che L. C. ha detto è vero. I poliziotti corrotti e i padroni corrnttÒri devono finir<' in galera. OCCORSIiOlg:iudice distileanglosasson Il giudice Occorsio è quello che si dice un uomo di principi. Deve sostenere la pubblica accusa e lo fa fino in fondo, senza paura di perdere la faccia. E' noto a tutti che l'accusa contro Valpreda è fondata principalmente sulla testimonianza del tassista Rolandi. Ma non appena gli avvocati della difesa hanno chiesto che fosse resa nulla la famosa deposizione « a futura memoria " del tassista candidate a morire prima del processo, Occorsio si è precipitato a dire che non è vero che Rolandi è il cardine dell'accusa. E non si è fermato qui. Ha anche indicato, al giornalista del Messaggero, quale è il vero cardine: l'attività sovversiva del circolo 22 Marzo, sulla quale esistono testimonianze « che non possono lasciare dubbi». Quali sono questi testimoni al disopra di ogni sospetto? SALVATORE IPPOLITO, UMBERTO MACORATTI e MARIO MERLINO. SALVATORE IPPOLITO, guardia di PS in servizio presso l'ufficio politico della questura di Roma dal 19 settembre 1968. Nel luglio '69, travestito da anarchico, comincia la sua attività di informatore e spia. Ha l'incarico di fornire le prove che il circolo 22 Marzo è, come dice l'accusa, « un nucleo permanente con programmi delittuosi "· UMBERTO MACORATTI è un impiegato della SIP di 30 anni che frequentava il circolo 22 marzo più per amicizia che per convinzione politica. Sulla natura della sua testimonianza ha fatto lui stesso questa dichiarazione in una lettera al giudice istruttore: « La polizia, nei miei riguardi, ha usato un vero e proprio terrorismo mentale, minacciandomi che, se non avessi detto chi erano gli esecutori e ; mandanti, avrei rischiato l'ergastolo. Essa dava per acquisito, durante l'interrogatorio, che questi ragazzi avessero compiuto gli attentati, come se ne avesse avuto pro ve schiaccianti. MARIO MERLINO è l'ultimo testimone cardine, e cardine lo è davvero, ma della montatura poliziesca, nel suo ruolo di fascista provocatore infiltrato nel gruppo anarchico. Coinvolto in un gioco più grosso di lui, Merlino è finite in galera Un poliziotto spione, un impiegato inesperto dei sistemi polizieschi di persuasione, e un fascista imputato di complicità nella strage, sono dunque oggi i pilastri della giustizia di Occorsio. E il bello è che ha anche il coraggio cli dirlo.

29 FEBBRAIO 1972 Numero 4 RDINEPUBB C NAELETTORAL I rivoluzionzri elci passato non hanno mai preso sul serio il parlamento borgbese. Marx chiamava n cretini• smo parlamentare » l'illusione di chi crede che i rapporti di forza tra le classi si decidcno sui banchi del parlamento e non nelle strade, con le armi in pugno. Altri grandi rivoluzionari chiamavano i I parlamento « pollaio u e « stalla ». I proletari sono d'accordo su questi principi. Sono completamente estranei alla politica che i loro c.osiddetli rappresentanti vanno a fare nelle aule parlamentari. E tuttavia sarebbe stato bello che qualche proletario avesse assistito alla commedia che in questi giorni si recitava dentro il pollaio, per raccontarlo agli altri e capire meglio che razza di gente è quella che governa lo stato dei padroni con l'alibi del voto popolare. Hanno fatto un governo che doveva presentarsi a chiedere la fiducia de! parlamento per non ottenerla, cosi il presidente della repubblica può sciogliere le camere e indire le elezioni. Però il governo, anche se non ha ottenuto la fiducia, governa lo stesso, e per la precisione la cosa più importante che ha da fare è di decidere i fondi per le spese eletto- ~ali, cioè per strappare e comprare 11voto dei proletari. Intanto che sbrigavano queste formalità, ne hanno dette di tutti i colori. Andreotti ha fatto l'elogio più caloroso dei liberali; ha detto che Gonella era antifascista perché scriveva sull'Osservatore Romano; ha detto che la retorica (cioè l'arte di parlare per infinocchiare la gente) è una cosa nobilissima. E via di questo passo. In un punto solo non è stato retorico e buffone. Quando ha esposto il programma ~el suo governo, che è per tre quarti 11 programma dell'ordine pubblico. Parlando dello « stato di violenza » che c'è in Italia (che nel linguaggio politico dei padroni vuol dire « lotte proletarie») Andreotti ha detto: • Si cercheranno rapidamente i ,mezzi per affrontare questi pericoli con ancor magqiorc efficacia, non escludendo la richiesta al parlamento di più incisive norme per le violazioni e gli abusi » (bisogna notare questo servi>io che il parlamento fa ai padroni: cioè che i provvedimenti antiproletari che in altri paesi sono opera dei colonnelli, in Italia, siccome abbiamo la democraz;l, li prende il parlamento e così i padroni possono fare i fascisti ccn la collaborazione e l'alibi dei "rappresentanti del popolo»). Ordine pubblico e campagna elettorale: questo è oggi il programma clei padroni. E' la prima volta nella storia della repubblica italiana che ricorrono alle elezioni politiche anticipate. Ma trcveranno ben pochi proletari a f f e t t i dalla malattia del « cretinismo parlamentare ». I proletari sanno bene dove si decidono i rapporti di forza. E sono pronti a uno scontro diretto coi padroni su questo terreno. Hanno alle spalle l'esperienza di tre -anni di lotte, una volontà di combattere che la crisi economica non ha fiaccato ma ingigantito. E un programma di obiettivi per cui vale la pena di lottare. E' il programma che esige che tutti coloro che sono disoccupati perché questo sistema sociale nega loro il lav~ro,_ sfruttando come bestie gli altri, ricevano un salario sufficiente a vivere. E un programma di obiettivi per i prezzi dei generi necessari a vivere siano fortemente ridotti. E' il programma che esige che tutti i lavoratori ricevano un aumento salariale uguale, e che sia ridotto a 36 ore l'orario di ogni lavoro. E' il proaramma che esige una casa decente per ogni famiglia proletaria. _E' il programma che esige l'uguaglianza completa fra gli uomini e le donne. E' il programma della lotta contrc l'esercito dei padroni. . E' il programma della lotta per liberare dai fascisti e dalla llOlizia i luoghi in clii i proletari lavorano e vivono. Il processo nellepiazze Genova Il 23 febbraio 4000 studenti medi avevano fatto un corteo di 10 chilometri fino al carcere di Marassi, dove erano incarcerati due companni del Fermi. Lo striscione diceva " Liberare Valpreda ». Due manifestazioni indette per sabato 26 sono state vietate dalla questura con la motiva- ,ione « Nessuno può interferire nel legittimo operare degli organi di m;igistratura e polizia ». Anche se le manifestazioni sono state sospese, sabato pomeriggio il centro della città era presidiato. La manifestazione si farà sabato prossimo. Milano Milano, venerdì 25 febbraio, la polizia attacca il Molinari e il VII Istituto tecnico dove i compagni sono mobilitati per la agitazione sul processo Valpreda. I compagni rispondono: due ore di scontro duro nel parco vicino alla scuola e nel quartiere. Molti i poliziotti feriti. 6 studenti sono stati arrestati. Sabato 26 febbraio sciopero generale degli studenti medi. Più di 10.000 compagni, nonostante la pioggia sono sfilati nei quartieri proletari della zona Sempione. La polizia ha vietato Piazza D11omoe Piazza Fontana: i padroni non vogliono che noi manifestiamo dove loro hanno messo le bombe. Roma Tutta la settimana scorsa nelle scuole di Rema r, 'è stata una grossa -.,o'~·iit:'l:,:ione per l'in:zio (1Cl pror,cG• so \'nlrrcda. Oltre alla manifest;,zione cl mercoled1 23 ci 9(.~0 state asser,1blee cortei che si sono recati ;,I Tribunale, scont•i con i fascisti. Al CP.OCE, dopo aver aggredito nei r,;orni scorsi dei compagni isolati, i r-orci fascisti, che hanno una miov;, sede comunicante con la scuob, crn la benedizione elci r-resicle e ciel c-cgr~t.=tric, si sono presentati 1·fu·•crd1 25 con un v-,laPtino intitolato « \'· lnred~ Ass~ssino "· Son'> stati resr· t:i e picchi;:ti. Sabato ,m cortP.O interno dei compagni li costringeva a chiudersi in presidenza. Allora si andava tutti insieme alla loro sede e la si inaugurava a nostro modo. La polizia ha caricato ripetutamente mentre i fo. scisti ca clentro sparavano. Un compagno di Lotta Continua è stato ferito qravemcntc; 5 snno stati arrestati'. Al Lir.co O:u,tc vc;1crdì 25 i fasci sti di loll3 C:i Po;,olo so1•0 arrivati armati ùi b3stcn; e mazze cli ferro, guidati èa Paolo Zanetov, di Ordine Nuovo, per vei1cfi-:are i u c::tmcrati n che il giorno prcc""':cnte si erano visti strapr,arc un manifesto di fronte alla sct:ola. Ma sono stati respinti m:cn:nentc e <1uattro di loro sono finiti all'cspcdale: i.:no di questi è Roberto Sanseverino di Avanguardia Nazionale. luned1 28 c'è stata una grossa mobilitcz1one in diverse scuole per la scarcerazione degli arrestati e la cspusione dei fascisti dalle scuole. Al TASSO S0!10 stati denunciati 1O com,mg. i dal preside e da Lisi, figlio del vicese,,retario dell'ex-Partito mcn~rchico. L'asscmLlea degli studenti ha deciso la sua espulsione pennanentc dalla scuola. LASTORIADl ORDINNEUOVO f} Nel '63-'64 i fascisti cominciano a sperare che per loro si avvicini il momento buono. Qualcuno sogna di diventare il De Gaulle italiano. i gruppetti fuori dal MSI cercano di unificarsi, e dentro il MSI viene posto sotto accusa il • tie_pido " Michelini. che sembra voglia liquidare i gruppi paramilitari [anche se conserva una struttura paramilitare basta pensare alle squadre organizzate da Caradonna, agli ad(lestramenti con esplosivi fatti dalle Camicie Verdi a Genova guidate da Romano Fassio. all'affiancamento dei fascisti coi poliziotti nelle cariche contro i compagni 1. Soprattutto è la nuova situazione politica italiana, sono le esigenze dei padroni - come sempre - a far crescere le pretese dei fascisti. In quegli anni, dopo i facili guadagni fatti nel • miracolo economico•, i padroni si trovano in difficoltà. sia per la ripresa delle lotte operaie, sia per le divergenze all'interno degli industriali [qualcuno ha bisogno delle riforme e del centro-sinistra, qualcuno vuole farne a meno). Così si profila il colpo di stato: De Lorenzo [d'accordo con Segni) comincia a costruire il suo " esercito• e a dare il via all'operazione luglio '64. I fascisti partecipano ai campeggi sulla Sila organizzati dal S1far. Ma all'ultimo momento si preferisce non rischiare di trovarsi di fronte ad una insurrezione di massa; il colpo di stato è bloccato. Pe·r i fascisti comunque è un'esperienza positiva: hanno stretto contatti molto utili. si sono addestrati. hanno dimostrato ai padroni di essere sempre disponibili. Continuano le polemiche con Michelini e molti fascisti si raggruppano intorno a Ordine Nuovo (che dispone di ricchi finanziamenti anche dal! 'estero, attraverso i neonazisti belgi di Thiriart). Contatti molto stretti ci sono, fin da questi anni, con Avanguardia Nazionale. Rauti e Delle Ghiaie sono amici. Paolo Molin, membro del direttivo nazionale di Ordine Nuovo, partecipa alla fondazione di Avanguardia Nazionale a Milano il 30.6.63. Ugualmente membri di Ordine Nuovo partecipano alla fondazione di Giovane Europa [diretta da Bruschi e Orsi) e tra questi tre gruppi c'è un costante ricambio di elementi e collaborazione. Inoltre, essi E, bli continuano ad avere ecaGi Franco Freda ottimi rapporti con dirigenti miss1n1, com e Almirante, considerato un • duro •. Nél '67 c'è· un nuovo tentativo di rqggn,1ppare tutti i gruppetti fuori del MSI su iniziativa dell'exsocialdemocrarico De Sario. capo della Costituçnte Nazionale Rivoluzionaria. Vi partecipa anche Cogliati per conto di Ordine Nuovo, In questo periodo Ordine Nuovo intrattiene ottimi rapporti anche con Valerio Borghese. Quando. per le divergenze col MSI nel '68 i " puri • di Ordine Nuovo invitano a votare scheda bianca. lo fanno in nome di Borghese. Pueste divergenze che spesso sono i.:!ovute a fatti personali e alla paura di restare fuori dalla spartizklne dei finanziamenti durano fino al '68-'69, quando cioè gli i'ldustriali e gli americani non imporranno - a suon di milioni - a tutti i fascisti di muoversi insieme, schierati, come • poliziotti senza divisa •, contro le lotte proletarie sempre più dure. Per Ordine Nuovo la svolta avviene nel '68 con il viaggio in Grecia. Qui a fianco riportiamo l'elenco dei partecipanti. Da qui parte la strategia della infiltrazione nelle organizzazioni di sinistra, organizzata da membri di Ordine Nuovo e Avanguardia Nazionale. Così avviene a Salerno, dove Ordine Nuovo, guidato da Mariani Pirro, oBianco tenta infiltrazioni sia nel movimento studentesco che nella federazione giovanile comunista del PCI. Così avviene a Reggio Calabria [Pardo, Schinnzi di cui riparleremo), e a Vibo Valentia. Così avviene nel Veneto, dove il rappresentante di Ordine Nuovo è Franco Freda, amico e collaboratore di Ventura, e le infiltrazioni avvengono sia nei gruppi extraparlamentari. che nel sindacato [alla Snia). Freda tiene i contatti con il conte Alvise Loredan di Volpato, nella cui azienda agricola si svolgono riunioni e addestramenti. Vicino a Padova - a Cornuda - c'è anche un campeggio paramilitare del Fronte Nazionale di Borghese. Così avviene a Ferrara. Qui le infiltrazioni sono organizzate da un amico di Mario Merlino: Claudio Orsi, che fu a capo del gruppetto neonazista • Giovane Eur-0pa•, e che ora cerca di qualificarsi come • marxistaleninista " (ma ci crede solo « Il Resto· del Carlino n). E si arriva così agi i attentati. Il ruolo di Ordine Nuovo è ormai chiaro in questa storia. L'unico che non lo ha voluto vedere e capire è Occorsio. Poco prima del 12 dicembre ci sono le riunioni [di cui parla la controinchiesla " Strage di stato "J fra Ordine Nuovo. Fronte Nazionale. Avanguardia Nazionale, paracadutisti, missini, fascisti greci. Il 15 novembre '69 improvvisamente Ordine Nuovo rientra nel MSI. Il 12 dicembre scoppiano le bombe. Come abbiamo detto a Roma. sul luogo dello scoppio viene visto Giancarlo Cartocci, uno dei dirigenti giovanili di Ordine Nuovo, amicone di Froda e Ventura, nonché cli un certo Pino Tosca, di cui avremo occasione d, rip~rlare. L'intreccio fra questi personaggi è t~lmen'.e visibile, che solo Occorsio può non vederlo. Cartocci fa da tramite tra Ordine Nuovo e Avanguardia Nazionale. Freda è amico di Cartocci. Freda. che prepara con Ventura gli attentati ai treni [agosto '69) cd altri. è di Ordine Nuovo. Freda è amico cli Claudio Orsi. Claudio Orsi è amico di Merlino. Merlino sappiamo chi è, che cosa ha fatto e per conto di chi. Il cerchio si chiude su Ordine Nuovo. Ma gli attentati devono essere di • sinistra ». Magistratura e polizia montano l'accusa agli anarchici. Ordine Nuovo dorme tranquillo. (continua) Valerio Borghese nel 1944 comandava la X MAS. Nel 1970 tentava un colpo di stato. Nel 1971 scappava in Spagna e s suoi compari venivano incarcerati (si fa per dire). Nel febbraio 1S72 seno stati t~1tti liberati. - Su! Uno sforzo ancor:i e ci sii.Imo. Dal discorso cli Andreotti al Senato: « Nessuno clim~mtichi e h e l'Italia ha fondato la sua ripresa economica e la costruzione di un app?.rato di lavoro e di proBologna Sabato 26 febbraio a Bologna 5000 compagni, uno dei cortei più imponenti degli ultimi anni, hanno percorso per tre ore le strade di Bologna. La manifestazione era stata convocata dal Comitato di lotta sulla strage di stato. Vi hanno partecipato i compagni di Lotta Continua insieme a quelli di Potere Operaio, dei gruppi anarchici e di altre organizzazioni rivoluzionarie. I reNomi da conos~ere La • comitiva • dei (~scisti 1tal1ani, parllta da Roma 1n pullman ed imbarcati a Brindisi. era costituita da: Lo Monaco Giuseppe Roma Roma R. Calabria De Lisio Vincenzo Sembianza Benito Bertini Stefano Tilgher Adriano Magliacane Giuseppe Esposito Bruno Fiore Antonio Olivotto Giorgio Pontillo Lorenzo Franci Francesco Boratto Giuseppe Abbate Rizzo Tosca Giuseppe Laganga Federico Merlino Mario Balducci Gianclaudio Zappa Sergio Roma Roma Roma Napoli Bari Bari Roma Milano Venezia Roma Torino Roma Roma Roma Roma Roma Roma Roma Manzo Tommaso Raschctti Roberto Pa!otto Roberto Alampi Gìuzeppe Angelclli Amedeo Cristiano Pasquale Mari Fabio Marrapcdi Pietro Marchetti Marco Politi FraRCesco Li,3ato Franco Schirinzi Giuseppe Pardo Aldo R. Calabria Vita Antonio Reale Glauco Cannavò Gualtiero Tedeschi Mario Ronanazzi Giancarlo Rosani Roberto Gazzina Flaviano Troccoli Nicola Maccratini Giulio Coltellacci Romano Frongia Giorgio Serpieri Stefano Massullo Annibale Berardo Guido Cascella Ugo Cascella Pasquale Ancona R. Calabria Roma R. Calabria Roma R. Calabria R. Calabria R. Calabria R. Calabria Messina Siracusa Messina Roma Roma Roma Trento Trento Roma Roma Roma Roma Roma Roma Roma Roma duzione che ha in non piccola parte trasformato il nostro paese, proprio nel ripudio di quel metodo di violenza che aveva avvelenato gli anni successivi alla prima guerra mondiale ». visionisti al solito sono rimasti .=illafinestra quardando il corteo dal bordo della strada, e alla finestra sono rimasti anche i dirinenti locali del Manifesto. Costoro dapprima si erano rifiutati di far parte del comitato di lotta e di condividere le responsabilità delle sue iniLiative. All'ultimo momento avevano fatto un maldestro tentativo di reinserirsi, di strumentai izzare la manifestazione. Ma a questo punto sono stati gli altri compagni, giustamente indignati, a non volerli più. Così il giorno del corteo il Manifesto se ne usciva con un volantino in cui invitava la gente a non partecipare e accusava le organizzazioni rivoluzionarie di muov€rsi ai limiti della provocazione. In compenso alla manifestazione c'erano anche molti compagni del Manifesto che evidentemente non erùno d'accordo con i dirigenti di Bologna. La polizia era presente con il solito spiegamento di forze ma non è riuscita a intimidire un corteo militante e combattivo come poche altre volte. E· alla fine centinaia di compagni sono tornati a casa su autobus pieni di bandiere rosse, e facendo ancora sentire i loro slogan per tutta la città. Bergamo Duri scontri domenica nel centro della città. Nove feriti tra poliziotti e carabinieri, un arrestato e undici denunciati fra i compagni. C'era il solito comizio fascista della domenica, questa volta era Tripodi sul palco. Gli antifascisti democratici hanno risposto con un comizio delI'onorevole di turno. C'era anche una manifestazione di compagni che contro i fascisti non si accontentano di presidiare le piazze. Per difendere i fascisti, i carabinieri hanno fatto largo uso di lacrimogeni, intossicando tutti. Gli scontri sono durati a lungo. E' usdto: AGNELLHIAPAURA E PAGALAQUESTURA la verità sul dossier FIAT r-ubblicaldaa LoltaContinua. Cbiedelelo a Via S. Prospe• ro, 4 • Milano. Supplemento a _•Lotta Continua • - Registrazione del Tribunale di Torino n. ?042 del 15-11·69- D,r Resp.: Giampiero Mughin, Tipo-Lito DAPCO · Via Dandolo, 8 . ROMA

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==