Guglielmo Ferrero - Le origini della guerra presente

- 17 ~ lato il 27 col Sig. Jagow della proposta inglese (Frane. 67) : « Gli ho fatto osservare che la proposta di Sir E. Grey apriva un adito alla conclusione pacifica. Il Sig. Jagow mi ha risposto che egli era disposto a mettersi per quella via; ma mi ha fatto rilevare che se la Russia mobilizzava, la Germania sarebbe stata costretta a mobilizzare immediatamente. Gli ho chiesto Sfi la Germania si sarebbe creduta obbligata a mobilizzare nel caso che la Russia avesse mobilizzato solo al confine austriaco. Mi disse di no, e mi autorizzò formalmente a farvi conoscere questa restrizione ». Lo stesso giorno Sir E. Grey t~legrafa all'ambasciatore inglese a Berlino (G. B. 46): « L'ambasciatore di Germania mi ha informato che il Governo tedesco accetta in massima la mediazione delle quattro Potenze fra l'Austria e la Russia, con riserva naturalmente del suo diritto di aiutare l'Austria, se l'Austria venisse attaccata ». Dunque il Governo tedesco sembrava ben disposto. Ma quando Sir E. Goschen, amoasciatore d'Inghilterra, ritornato in quel giorno stesso a Berlino, si recò dal Sig. Jagow, ricevette una risposta ufficialt molto diversa. Il Sig. Jagow dichiarò all'ambasciatore d'Inghilterra che la conferenza proposta sarebbe stata di fatto una corte arbitrale, e che a lui sembrava impossibile di convocare una corte arbitrale per giudicare le controversie austro-russt se la Russia e l'Austria non la chiedevano. Invano l'ambasciatore si studiò di dimostrargli che la conferenza proposta dall'Inghilterra nulla aveva a che fare con una corte arbitrale : il ministro tedesco non si lasciò persuadere. e aggiunse che poichè I' Austria e la Russia volevano parlare direttamente fra loro, meglio gli sembrava aspettare l'esito della loro conversazione prima di tentare altre vie. Queste stesse dichiarazioni il Sig. Jagow ripetè lo stesso giorno al Signor Cambon. E' difficile spiegare queste contraddizioni: se non coprivano una mossa, dimostrerebbero che a Berlino lottavano influenze e correnti diverse. Ad ogni modo la diplomazia tedesca ritornava per la circostanza a un giudizio ottimistico della situazione : il pericolo non era urgente, e si poteva aspettare. Eppure, quello stesso B blioteca G no Bia'ìco

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