Guglielmo Ferrero - Le origini della guerra presente

15 il 25 si era rinchiusa in una formula di ottimismo passivo, dichiarando che in caso di grave pericolo per la pace europea avrebbe consentito a intervenire con le altre Potenze fra la Russia e l'Austria; il 26 invece essa ritorna alla sua prima idea di indurre la Russia ad abbandonare la Serbia alla sua sorte. Ma adotta un procedimento più cortese : non minaccia p1u; afferma di volere la pace, e che il suo desiderio di pace non è nemmeno diminuito dalle prime notizie della mobilitazione russa, le quali cominciano in quel giorno ad arrivare a Berlino (Germ. 6, 7, 8). Tuttavia si sforza di convincere Londra, Parigi e Pietroburgo che, avendo l'Austria dichiarato di non avere verso la Serbia ambizioni territoriali, la Russia non ha più nessuna ragione di intervenire. Tutta la responsabilita di una conflagrazione europea sarebbe ricaduta cosi sulla Russia, se essa avesse persistito nel suo atteggiamento. E' la stessa tesi che il Sottosegretario tedesco per gli affari esteri, Zimmermann, svolge il 26 all 'incarioato d'affari inglese : il Sig. Sazonoff ha dichiarato all'ambasciatore di Germania che la Russia non potrebbe rimanere indifferente se l'Austria si annettesse una parte del territorio serbo; ma l'Austria non ha affatto questa intenzione; dunque ... (G. B. 33). Ed in quel giorno medesimo il Cancelliere dell'Impero fa presentare ai Gabinetti di Londra e di Parigi la stessa tesi pregandoli di appoggiarla a Pietroburgo. (Germ. 10, 10, Frane. 56). E' interessante leggerè nel libro russo come l'ambasciatore di Germania a Parigi ha adempiuto alla sua missione: « Oggi l'ambasciatore di Germsnia, in una nuova visita al reggente il Ministero degli affari esteri, gli ha !etto le seguenti dichiarazioni : « L'Austria ha dichiarato alla Russia ch'essa non aspira ad acquisti territoriali e che non minaccia l'integrità della Serbia. Suo unico flne è di assicurare la propria tranquillità. In conseguenza dipende dalla Russia di evitare la guerra. La Germania si sente solidale con la Francia nel desiderio fervidissimo di man:enere la pace e spera fermamente che la Prancia si varrà della propria influenza a Pietroburgo in senso moderatore. « Il Minist~o fece osservare che la Germania avrebbe potuto dal canto suo fare qualche passo analogo a Vienna, sopratutto di fronte · allo spirito di conciliazione di cui ha dato prova la Serbia. L'ambasciaBiblioteca Gino Bicmco

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