Gaetano Salvemini - Guerra o neutralità?

- 24 - tati, e invece di impiegarè i capitali per migliorare a poco a poco la proprietà ed aumentarne il reddito, li impieghi a comprare altrè terre di più scarsa produttività, rimanendo cosi privo finanche delle anticipazioni necessarie per fare le coltivazioni e pagare le tasse . Tutto ciò che noi abbiamo speso finora per l'Eritrea e per la Libia, non ha servito ad altro che ad estenuare l'economia. di per sè debole, della madre patria. e a rendere sempre più difficile e più lenta l 'org-anizzazione in Italia dei servizi necessari alla vita della nazione; mentre la mancanza di capitali privati e le perverse abi- ... tudini del1a nostra burocrazia rendevano. anche nelle colonie. difficile quello sviluppo economico che non sarebbe forse loro mancato, se fos<:ero state amministrate da nazioni più ricche e più capaci della nostra. Nè si dica che una nazione dève saper provvedere anche al più lontano avvenire. sacrificandosi oggi per assicurare le colonie alle genernioni venture. chè ne avranno probabilmente bisogno. E' assurdo fare la politica estera a centinaia d'anni di distanza. Quel che sarà l'equilibrio delle forze economiche e politiche in Furopa fra trent'anni, nessuno di noi può prevedere. Quelli che oggi sono forti. domani forse saranno deboli. La Francia. che una volta aveva occupato il Coruzo senza ostacoli. ha dovuto cederlo senza guerra alla Germania nel 1911. e probabi!mente se lo riprenderà ora. La politica coloniale è un ballo continuo, in cui c'è sempre modo di entrare, a condizione di aver gambe buone e di saper ballare. I forti arr'vano sempre in tempo: i deboli arrivano sempre tardi. E chi. essendo debole. invece di pensare a crescere e a rafforzarsi le ossa. sperpera le forze per fare ouel che fanno i grandi. non fa se non rendersi sempre più debole ed allontanarsi semore più dal momento in cui potrebbe competere coi grandi. Se invece di scimmiottare nella febbre coloniiile q11el!e altre na7ioni di Europa che per avere !?rande 3bbondanza di can:ta 1i oossono trovar convenlente l'occupazione di domini diretti, tenèssimo presenti al pensiero le condizioni peculiari del nostro oaef'e. noi saprefTlmo che 1'Jt?lia ha veramente un immenso prob1ema colonia1è da risolvere: un problema tutto suo proprio, che non esiste nè per Biblioteca Gino Bianco

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