Il piccolo Hans - anno XXI - n. 83/84 - aut./inv. 1994

Questo giardino è un teatro Percorsi europei della terza natura manierista Per quanto abitualmente parco di complimenti, per non dire critico nei confronti dell'Italia, è con sincera meraviglia e profusione di dettagli che Montaigne ricorda invece la sua visita alla villa di Pratolino. Infrangendo, il tempo di una pagina, il suo scetticismo filosofico e la sua alterigia di francese, si sofferma con ammirazione sulle mille sorprese del giardinomediceo: «Il y a de miraculeus une grotte a plusieurs demures et pieces: ceste partie surpasse tout ce que nous avons jamais veu ailleurs. Elle est encroutée et formée partout de certène matiere qu'ils disent estre apportée de quelques montagnes... Il y a non sulemant de la musique et harmonie qui se fait par le mouvemant de l'eau, mais ancore le mouvemant de plusieurs statues et portes a divers actes, qui l'eau esbranle, plusieurs animaus qui s'y plongent pour boire et choses samblables...»1 . Rapito da giochi, zampilli e fontane d'acqua, colpito dal gigante Appennino, nel novembre del 1580 non ancora del tutto finitoma che lasciava presagire ulteriori magnificenze, intrigato dagli effetti prospettici della scala «acquatica» che dalla grotta sale verso la villa, Montaigne è tutt'occhi e tutt'orecchi e si abbandona · alla fantasmagoria inscenata dal Buontalenti. 202

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==