Il piccolo Hans - anno XXI - n. 82 - estate 1994

� r. ' ' / ( 1 ,; .;.· .-:- •. - . Ha la faccia piatta, quasi senza naso, occhi piccoli-e vicinissimi, fronte sfuggente, attaccatura dei capelli vicina alle sopracciglia. Però è intelligente (anche-Edward lo è) e si ingegna a fare la sua parte nell'evoluzione della specie. Scopre così che può trasportare l'acqua dentro una zucca vuota, e cerca di addomesticare un cucciolo. Impara anche a ridere (a piangere ancora no, non c'è traccia di lacrime nei due romanzi_ ). In questi avvicinamenti progressivi all'uomo come lo conosciamo oggi, Gran Dente parte un po' svantaggiato rispetto a Edward. Perché Edward ha già il fuoco, mentre l'orda di Gran Dente non lo ha ancora e guarda con terrore al fumo che si leva appena di là dal fiume. (Sì, i due eroi del Pleistocene letterario vivono proprio fianco a fianco.) Come nella serie di cartoni animati che si intitola Gli antenati, Edward e Gran Dente sono abbastanza lungimiranti da sapere come le cose sarebbero andate a finire. Negli Antenati, la famiglia Flinstone ha già l'automobile, anche se le ruote sono di pietra. Tutto il loro mondo è costruito proiettando all'indietro la nostra vita di oggi. Florence Dupont, studiosa del mondo classico - ma anche, in Omero e Dallas, curiosa esploratrice dei miti moderni - ha visto all'opera lo stesso meccanismo nella Guerra del fuoco, di Jean Jacques Annaud. «Non ancora, ma già...». Ed è questo che affascina: vedere che i cavernicoli della guerra del fuoco non hanno ancora un linguaggio vero e proprio, ma sperimentano sotto i nostri occhi di spettatori l'acèoppiamento faccia a faccia. Allo stesso modo, sapere che Edward e i suoi parlano già come in un salotto inglese conferma la convinzione che tutto doveva andare come effettivamente è andato. Edward e Gran Dente hanno puntato dritto verso il nostro secolo. Senza indecisioni, senza incertezze, provando e riprovando, ma senza arrendersi. Sapevano quel che volevano e l'hanno ottenuto per noi. 211

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