titola Generazione X (apparso nel 1991, è tradotto da Interno giallo). Qualcosa di più di un romanzo, come spiega anche il sottotitolo: «manuale per una cultura accelerata». Oltre alle storie di Andy, Dag e Claire, i tre protagonisti, GenerazioneX ospita infatti a margine del testo un piccolo dizionario ragionato che raccoglie e spiega le parole chiave di una generazione così oscura anche a se stessa da non aver trovato di meglio, per defini!rsi, di una X. Un semplice segnaposto, quasi un punto di domanda. In realtà questi trentenni o giù di lì qualche idea chiara ce l'hanno. Tra le voci di questa/minienciclopedia per affrontare l'età adulta c'è per esempio il tabù personale. Che, come spiega Coupland, è ciualsiasi piccola regola di vita - confinante con la supers1tizione - che consenta di affrontare l'esistenza quotidia�a in mancanza di dogmi culturali o religiosi. Oppure c'èiil bassifondismo nutrizionale, ovvero la passione per il tfash food, cibo spazzatura, come la panna sintetica. A questo «bassifondismo» se ne affiancano altri, nessuno modvato da un reale bisogno. All'origine, c'è piuttosto una �recisa volontà di vivere al di sotto dei propri mezzi e dei/ propri studi, in una continua ricerca del peggio, sugli/ scaffali del supermercato, ma anche nei divertimenti e Ael lavoro. Disgustati dai ridicoli com�ortamenti dei propri genitori, questi trentenni si affidano, per una guida, alle teleparabole: insegnamenti mor�li derivati dai serial televisivi e applicati alla vita quot�diana. Gli eroi di Generazione X h.itnno abbandonato la città e un lavoro regolare per anda�e a vivere nel deserto della California. Tutti e tre si manltengono facendo lavori precari. In polemica con il salutismo dei genitori (che hanno scoperto tardi di avere un cotpo e ora se lo coltivano con l'entusiasmo dei neofiti) passano il tempo libero a sbronzarsi e a raccontare storie. «Ho deciso di promuovere nella mia vita una politica di !sviluppo della narrazione» 207
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