Il piccolo Hans - anno XX - n. 79/80 - aut./inv. 1993-1994

un sovrappiù moderno della vecchia psicologia parruccona e polverosa»111 , maschera una pagina di Freud proprio sotto un termine di quella «vecchia psicologia». Il fatto è che Gadda (insieme, per esempio, a Thomas Mann e a Italo Svevo) partecipa di quella forma di resistenza alla psicoanalisi, che si potrebbe definire illusione retrospettiva, ovvero la tentazione di appiattire il discorso freudiano su precedenti (e meno invadenti) prospettive culturali. Da qui lipemania, indizio di una resistenza ideologica (c'è bisogno di ricordare che le resistenze crescono con il sapere?). Le due ipotesi non sono incompatibili: la 1) potrebbe essere una razionalizzazione secondaria della 2). Comunque sia, la lezione definitiva, conforme al testo freudiano, è una piccola vittoria sulle resistenze, su certe sistemazioni troppo rassicuranti della parola freudiana. La seconda variante. · Torniamo a un luogo su cui ci siamo soffermati a lungo - l'esistenza di varianti proprio in questi luoghi ne certifica la preminenza semantica: «la personalità di lei, strutturalmente ìnvida al maschio e solo racchetata dalla prole, quando la prole manchi[...] accede[...] a una forma di omoerotia sublimata: cioè a una paternità metafisica»112 • Nella prima stesura si legge «maternità trascendente ed eroica»113 , invece di «paternità metafisica». La sostituzione definitiva sembra, questa volta, univocamente interpretabile. Insistendo sulla «introiezione»del fantasma paterno, il narratore del Pasticciaccio'57 riesce a comporre tutti i tasselli testuali di Liliana in una configurazione esauriente e plausibile, più omologa al pensiero freudiano (si noti che Gadda non conosceva, probabilmente, la Psicogenesi di un caso di omosessualità femminile, dove Freud ipotizza per la sua paziente omosessuale un forte attaccamento alla madre e, di conseguenza, un'identificazione con il padre). L'«adorazione» in ogni uomo dell'immagine paterna, la omosessualità rimossa o molto imperfettamente sublimata nelle «adozioni», la violenta ambivalenza verso le protette e il marito, tutto sembra andare a posto. L'«identificazione narcisistica» con il marito-padre fa sì che il simbolismo inconscio, ormai dilagato nella psiche di Liliana, non conosca i limiti imposti dalla realtà del corpo, dei suoi organi. Come nel primo caso, la variante è frutto di una resistenza, di cui la redazione finale segnala il superamento. 256

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