La malinconia di Liliana, dunque. All'inizio Gadda abbozza un carattere narcisistico con radici nella sessualità preedipica (anale). Mostra poi il tentativo di sviluppo dell'Io attraverso l'edificazione di un ideale (la maternità) e la proiezione di esso sul maritopadre. Segue la delusione (maternità mancata) e l'identificazione con il marito-padre colpevole. Nell'epilogo si situa la catastrofe (omicidio-suicidio). L'autore del Pasticciaccio aveva ben compreso un delicato nodo teorico: l'opposizione tra «idealizzazione» - Gadda odiava come e più di Freud ogni forma di idealizzazione - che «favorisce al massimò la rimozione», e «sublimazione», che, viceversa, tende «a una meta diversa e lontana dal soddisfacimento sessuale»99 • Questo è precisamente quanto Liliana non può fare. Il narcisista non conosce la sublimazione, ma solo la ben più precaria e fragile idealizzazione; egli rivolge al proprio ideale, del tutto acriticamente, «quell'amore di sé di cui l'Io reale ha goduto nell'infanzia»100 , lo «adora», appunto (Liliana «"aveva amato Remo... sinceramente: cioè un po' da oca, direi, poverina. " lngravallo, in cuor suo, non poté non concedere: "figlia unica! senza madre, senza esperienza"»101). E finisce per trovarsi del tutto indifeso contro le disillusioni legate alla realtà, che, non a caso nello studio sul narcisismo, Freud chiama per la prima volta 'Avayxri. (c.m.) Tema essenziale è il dramma della non ottenuta maternità in una donna - (moglie) - che perviene gradualmente alla disperazione e alla rovina della mente in una terra e fra un popolo dove le speranze legate al connubio sogliono R er lo più allietarsi a certezza di prole rinnovata1 2• Così una glossa di autocommento. Liliana è, poi, doppiamente eslege, «in un mondo in cui bisognava credere per forza» - una sorta di «idealizzazione» forzata - ed in cui, precisa Gadda, «era proibito essere malinconici»103 • 253
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