Il piccolo Hans - anno XX - n. 79/80 - aut./inv. 1993-1994

quanto a lei è stato negato, tentando di trasformarsi in un «largitore di vita»86 . È il tema della «ouµnm;(a sororale» (dell'omosessualità, parola che non ricorre mai in Gadda se non nella forma «omoerotia», dissimulata dalla patina grecizzante). Ancora una volta, la scrittura parallela di Eros e Priapo è molto più vicina alle speculazioni freudiane, e dà la piena misura della consapevolezza operativa di Gadda. Nel libello ricorre spesso il «modello narcissico», di cui ci si «innamora», che si «introita», «perché lo si sente già Io»; «più che di innamoramento, si dovrebbe parlare [precisa Gadda] di appropriazione e ingestione o incorporazione del modello»87 . A Gadda sull'«identificazione narcisistica» non restava molto da apprendere; la relativa oscurità del Pasticciaccio rientra nella casistica della «dissimulazione romanzesca» 88 . Riportiamoci sul testo freudiano: il malinconico diventa, a identificazione avvenuta, un «heautontimoroumenos» (come ben sapeva Baudelaire); ne nasce quell'«inclinazione al suicidio», di cui parlano Freud e Gadda, punto estremo di «aggressioni[...] che erano destinate al1'oggetto». «"Provare con un altro soggetto!" ... mai avrebbe ardito nemmeno immaginare per sé»89 , medita, tra compassione e invidia, lngravallo. Una cosa è certa: il marito Balducci, maltrattatissimo dall'inconscio di Liliana, non poteva che essere «adorato» dalla sua devota coscienza di «orfana senza esperienza»90 , e «i moti pulsionali libidici [leggeva Gadda nell'Introduzione al narcisismo] incorrono nel destino di una rimozione patogena quando vengono in conflitto con le rappresentazioni della civiltà e dell'etica proprie del soggetto»91 . Da qui in poi, il malinconico crolla nel «caos» (la parola è di don Ciccio), incapace, conclude Freud, di districarsi dall'«ambivalenza affettiva». L'ambivalenza è una componente essenziale della pro250

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