Il piccolo Hans - anno XX - n. 79/80 - aut./inv. 1993-1994

Se Freud propone: regalo(oro)/pene/bambino, Gadda trascrive: regalo(oro)/ninnolo/bambino (come per l'«invidia penis», insomma, al significante pene è precluso l'accesso alla diegesi, indipendentemente dal livello stilistico del personaggio che parla o medita). Ma le corrispondenze possono essere ancora più puntuali: il· «ninnolo» di Gadda, l'unico termine non identico alle ipotesi freudiane, può derivare, anch'esso, dal saggio di Freud, poiché: «Non può esse.re un caso - scrive Freud- che nel linguaggio simbolico del sogno come in quello della vita quotidiana [...] il bambino, come il pene, viene chiamato il "piccolo"». La magistrale traduzione gaddiana è contestualizzata, come sempre, in modo da nasconderne la portata teorica: non solo è l'«antico fescennio» che la proferisce, ma proprio essa induce lngravallo (gli scherzi dell'inconscio) a commettere una palese ingiustizia nei confronti dell'invidiato Giuliano Valdarena, sicuramente innocente. Don Ciccio mostra una resistenza nevrotica: non può ammettere l'equivalenza simbolica regalo/ninnolo/bambino che degradandola a «lieto e turpe riso», «fandonia», «stupidaggine», «commedia»64 ; e questa resistenza inconscia ha degli effetti ben reali sul malcapitato Valdarena: la conferma del suo arresto su indizi inconsistenti. Il lettore è dunque invitato a non dare troppo peso a ciò che don Ciccio dice nel momento in cui commette l'errore investigativo più evidente di tutto il romanzo: eppure la verità è qui, e Gadda lo dichiara nella stessa pagina: questo gioco simbolico è una «maialata», un «letamaio», ma «quando il caldo letamaio fuma, sopra il gelo, risorgenti speranze: le speranze favolose della verità»65 • «Nell'ascoltatore il processo si svolga mentre la sua coscienza è distratta»66 , ci ha già detto Freud, che di Gadda, almeno dal punto di vista dell'«elaborazione poetica», non avrebbe avuto a lamentarsi. Il tema del dono, «quella mania... di regalar lenzuoli 244

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==