Il piccolo Hans - anno XX - n. 79/80 - aut./inv. 1993-1994

cora lo sguardo di Liliana] [ ...] affisati orrendamente: guardaveno, guardaveno»29, non più capaci di sostenere Una costruzione del desiderio così complessa (e distorta) come la malinconia. È durante l'interrogatorio del marito «gallinaccio» «egoista o egotista», incapace di «penetrare tutta la bellezza di lei»30, che riaffiora la parolachiave. Si segnala l'eleganza del gioco vocale. Balducci parla; ma, come se riluttasse a concedere il termine alto e comprensivo dell'essenza di Liliana a un personaggio che detesta, il narratore gli ruba fugacemente la parnla, incastrando un frammento di italiano preciso, scientifico, nel prolisso racconto in romanesco del «signore novo de commercio»31 : «Un gran desiderio de carma, dopo il lavoro [...]. E quella malinconia di Liliana. Quella specie di fissazione. E poi co li Santi Quattro là vicino. "Che Liliana, Madonna! guai a sentimme dì de portalla via da li Santi Quattro!"» 32. «Malinconia», «fissazione», troppo preciso per Balducci. Tanto è vero che le due esclamative vengono ripetute in endiadi dal molto più attendibile don Ciccio. Il commissario medita, poco più oltre, su «certe fissazioni malinconiche della signora»33, e siamo alla quinta occorrenza del sema malinconia. «La postuma cartella clinica de Liliana»34 , come la definisce Gadda, si va completando. Da una «nobile malinconia» di maniera, alle «fissazioni malinconiche», l'approfondimento semantico è piuttosto vistoso. E non è un caso che tocchi proprio a don Ciccio, lettore di «libri strani», dilettante di «questioni un po' da manicomio», redatte con una «terminologia da medici dei matti»35 , dare un primo referto: «fissazioni malinconiche». Ampliamo la serie dei rilevamenti: il numero delle occorrenze potrebbe ridurre le probabilità della casualità linguistica (ammesso che esista il caso nelle strategie della parole) e incrementare la certezza filologica. «Tutta la questione è una questione di particolari, di 233

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