ciato ad essere felice? Più che un tempo è una delimitazione di situazioni al di fuori delle quali ti può succedere di tutto, anche il peggio. Quando entri in questo campo anche le sofferenze, le fatiche non erano più quelle di prima. In un certo senso sono dolori felici come nell'altro campo le gioie sono amare. Può sembrare strano ma la divisione è netta, senza sfumature. Hai attraversato il confine della felicità e vivrai felicemente. Anche la creazione è come la felicità, ti senti leggero leggero... ... Et ce pauvre Van Gogh, quelle exaltation, quelle fièvre en ses soleils! Una giornata al Forte. Il sole era caldo fuori stagione. Una luce intensa risplendeva sul verde perenne, edera e pitosfori. Qualche fiore giallo nei vasi di coccio. La sera prima il tramonto aveva fuso il mare e la spiaggia in una sola lastra di rame rosata. Svegliarsi, alzarsi, telefonare, adempimenti consueti e necessari. Sentivo il corpo come una prigione, sapevo che la porta si sarebbe aperta. Ma come? Ogni giorno si ripeteva il tentativo. Bisognava agire secondo le regole preparate nel tempo, un rituale da assecondare o forzare al momento giusto. Chi stava in prigione? Lo spirito? Oppure il corpo era pigro e non voleva accorgersi di essere in vita? La vita esisteva per divisione tra peso corporeo e volontà riflessa? Lo spirito parte del corpo ma imprigionato. La tela era bianca e tutta quella luce intorno all'io intorpidito. Vi era anche il modello, Emilio, bambino gigante con la barba, moglie e figlioletto. C'erano i fiori, il verde frastagliato e aperto sul cielo. Uno dopo l'altro risalivano in me i gesti compiuti quante volte per ragioni diverse, dimenticati. Prendevo fiducia, allora tutto diventava semplicissimo. Il volto di Emilio era il mio volto, un canto lontano o l'animato silenzio del non pensiero stillavano colori e armonie. Pareva che l'essere insieme in quel giar232
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