- Sarai pure stato ammalato, in pericolo di vita? - sì il senso del dolore, dell'infermità, della confusione... Il mio pensiero è tutto terreno, nei momenti difficili si conforma al colore, all'attesa, al precario. Il sublime mi infastidisce, mi piace guardare il cielo nero fondo bucato dalle stelle che irradiano e penso alle margherite che dipingerò domani. Un pensiero che ricorre subito ai-sensi. Già, manco di sublimazione, di spirito speculativo. Pesante il mio pensiero ricade nei sensi. O ci è dentro? Che l'artista sia un essere dal pensiero corporeo? E se il pensiero godesse pienamente di un suo moto naturale rivolto a conoscere le ricchezze dell'universo, miriadi di occasioni per distinguere, confrontare, riunire... Una autodisciplina del pensiero che sappia precludersi vie impraticabili. Inorgoglito pensiero! Di fronte alla nostra natura il pensiero tende a farsi eccezione. Si isola e trascende. Rispetto alla naturalità il pensiero è dio e dio il pensiero deviato. ... L'universo è nato dal dolore. In qualsiasi modo abbia avuto origine le sperdute aggregazioni che lo hanno ge.perato sono diventate materia con uno scontro terribile di parti, come ferro che vuole penetrare nel ferro, pietra nella pietra. La scintilla si è fatta fuoco che divora, così ha preso corpo la vita. Non dobbiamo mai dimenticare il travaglio che nel tempo senza tempo sta all'origine della nostra esistenza. Il dolore che ci ha generato non è fatale in noi. Sappiamolo come l'uomo che vede la sua ombra sa di essere presente. Cresciamo. Di fatale non c'è che quel punto lontano, troppo lontano perché la nostra ragione sappia risalire. Ciò non genera mistero perché il nostro pensiero deriva dalla medesima fonte. Modifichiamoci, perché è in nostro potere... La felicità è una cosa leggera, senza pretese. Ti prende all'improvviso e non ti lascia mai più. Quando ho comin231
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