Il piccolo Hans - anno XIX - n. 75/76 - aut./inv. 1992-1993

fessione, con il Partito Comunista avrei costruito il mondo nuovo. Seguirono anni difficili. Io ero come una farfalla notturna caduta in un fascio di luce. O quando, bambino, sveglio di soprassalto, nelle tenebre cercavo il filo della luce sotto la porta per rassicurarmi. C' est que deux choses sont consubstantielles chez l'artiste: sa moralité et l'instinct; elles sont la source, hélas! énigmatique et douloureuse, de l'originalité: e'est-a-dire de la vérité personnelle. Piccolo essere steso nel letto a due piazze. La luce filtrava dalle persiane. Le finestre sull'altro giardino sterminato in pianura. Mi sentivo invadere dalla luce dorata. Quella luce deve essere rimasta imprigionata nel ritrattino giallo che mi sono fatto molti anni dopo. Lo dipinsi nel guardaroba all'ultimo piano della villa di Vanzaghello. Avevo un camice bianco per non sporcarmi. Questo quadro non mi creò dei problemi come l'Arlecchina. Non ebbi ripensamenti. Un volto morbido con le ossa pronunciate. Gli occhi orlati di rosso da coniglietto. Le orecchie da elefante. La bocca carnosa con i denti da roditore. Così ero e sono rimasto. ... L'idea di dio non mi ha mai tormentato. Non così per l'infinito, quel vuoto allo stomaco quando la mente cerca di fermare un punto che si allontana. Si allontana... si allontana... Senza principio. Oppure, senza fine. Inciampo sulle parole. Senza, capisco. Fine, mi riporta a principio. Il cerchio si allarga, si allarga... Una farfalla bianca volava sulle erbe e i fiori di un piccolo campo. Leggera, impalpabile. Quando penso all'infinito questa immagine mi aiuta. Forse l'infinito è l'idea della morte? Non credo, la morte non mi ha mai tormentato. La Morte e Dio si somigliano, significati imposti dall'educazione, da una cultura. 230

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