dei miei insegnanti e del voto che mi avrebbe diminuito, così pensavo, nell'affetto dei miei. Quel giorno del mio primo ricordo io ero dunque in piedi quasi nell'angolo verso il corridoio e nella stanza c'era anche il mio fratello maggiore di due anni. C'era nell'aria una attesa. Doveva arrivare la nuova Mademoiselle. Madame Anne entrò che non la vidi entrare. Era una signora anziana, minuta, grigia di capelli, con il volto pallido avorio. Vestiva di nero pesante con un pizzo davanti alla gola. Molte piccole rughe si componevano nel volto in un mite sorriso. Madame Anne era svizzera, svizzera francese. ...La vie de soldat fut pour mai d'un grand repos ; elle a mis fin a une recherche inquiète. J'ai eu en ce moment conscience de mes dons naturels. Les moindres croquis ou gri ff onnements que j 'avais laissés dans mes cartons prirent un sens à mes yeux... Fu il silenzio a fare presagire tutto quello che sarebbe accaduto dopo. Il carro armato sfilava senza parere, oggetto assolutamente fantastico per il giovane dimentico di una situazione, maturata da anni. Nella vita ciò che rimane è malgrado gli avvenimenti. Il bene che voglio a mio figlio, con i guai venuti dopo, nasce dalla silenziosa passeggiata che dalla Maternità di Mendrisio porta alla pensioncina dove abitavamo, sulla collina a ridosso del monte Generoso. Stesso silenzio in quel giorno di settembre a Milano e lungo il viottolo di Mendrisio. Non posso dire un silenzio grave il primo, gaio il secondo. Entrambi silenzi sospesi, come un diaframma tra me e le cose. Il carro armato girò l'angolo di via Monte Napoleone e scomparve. Salendo alla Pensione che ci ospitava i mesi che erano passati dall'occupazione tedesca, l'arresto, la fuga, il nascondiglio del lago e poi Macugnaga, il passaggio in Svizzera e ora il figlio che nasceva a un uomo che non sapeva come nascono i bambini, tutto ciò era recitato 228
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