entrare nel colore Diario della memoria cancellata Leggendo una lettera di Odilon Redon . . . le n'ai guère de souvenirs que ceux de notre vieille maison... . . . Man instruction fut irrégulièrement ménee à cause d'une enfance très maladive... . . . On respecta, dans ma famille, ces instincts de reverie et de silence... Il mio primo ricordo è di un bambino piccolissimo, con la frangetta bionda (Ernestina dovevo essere per i miei genitori) in una stanza grande con alle pareti degli armadi giallo paglierino filettati di verde chiaro. Una grande finestra dava non so se sul giardino o un cortile. La stanza era comunque luminosa; vi si accedeva da un corridoio sul quale si aprivano delle sale (la sala rossa, da pranzo; la sala gialla, il salone, la sala verde dove stava mia madre). La stanza del mio primo ricordo doveva essere invece un guardaroba; sul fondo una porta immetteva in camere più piccole dove viveva la "servitù" e alla destra del punto di vista dove mi collocavo nel mio ricordo, la camera da letto, grande e chiara dei miei genitori. Di questo luogo ho solo la memoria di un giorno che avevo un fortissimo mal di capo (durò tre giorni). Da allora datava la mia malattia inventata per paura della scuola o meglio 227
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