Ah, che dolci ore di ricompensa, quelle vissute nell'equilibrio di queste forze diverse! Un cavalletto presso a una finestra aperta sulla campagna, un bel libro vicino, per non essere, di tanto in tanto, del tutto solo: questa è l'unica condizione di felicità che io desidero!, oltre le gioie del focolare. Ho viaggiato poco; e tuttavia a vent'anni ho visto i Pirenei. Ho traversato la frontiera, e visto il nord della Spagna, dove ci sono delle rocce bruciate dal sole, sabbie tristi, deserti desolati. L'impressione è stata duratura, profonda; come quella della Biscaglia, poco conosciuta e molto bella, dove le donne posseggono un grande splendore. In seguito ci sono tornato più volte. Ho visto anche la dolce e melanconica Bretagna, che amo molto. Ho percorso l'Olanda, dove sono andato, per venerazione, come in pellegrinaggio, nei luoghi sacri dove visse Rembrandt. Tuttavia, sono di umore casalingo. Sento venire il momento nel quale il tempo raddoppia il suo prezzo, l'istante in cui l'artista si conosce, né più si smarrisce. Padrone dei miei mezzi, in una piccola fattoria, avverto più che mai la gioia che dona il lavoro. Ho ripreso, col pastello, la speranza di conferire ai miei sogni maggiore esteriorità, se possibile. I toni posseggono una gioia che mi riposa; mi inducono verso altre cose, verso il nuovo, del resto. Ma non le saprei dire quali siano i miei progetti; non si sa nulla dell'arte di domani. Guardo con curiosa attenzione la produzione delle persone giovani, appena sbocciate. Da quando ci sono delle esposizioni organizzate liberamente, che danno asilo a tutte le manifestazioni, si vede che si sta sprigionando un'arte variegata. In questo momento, vedo una cura particolare per l'arabesco. La linea riprende il suo stato, la sua necessità, la sua portata. Attendo la venuta di un artista ricco di un'anima e di emozioni. ... Gauguin, coi meandri dei suoi legni, e nella cerami225
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