Ma l'animale che meglio incarna per Kubin l'universo alieno (si pensi al cinese che sfida il mare � pugni) della sessualità è il serpente. Esso ne assomma le potenzialità: è capace di erezione, è dotato di qualcosa che serve a penetrare nei corpi e iniettarvi un liquido, il dente avvelenato, sporge una lingua biforcuta in grado di sedurre e ingannare, biforcuta come il segno della "lettera di Pitagora", la Y che disegna, per il giovane, la divisione del nome e del godimento del padre. 212 Alfred Kubin, Incontro con una vipera a Tusset, nella foresta boema, il 17 agosto 1943, 1943.
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