ralitici. Ma cosa accade invece a chi cerca di sottrarsi alla guerra scegliendo un filmd'evasione («escapist», secondo la terminologia di Hollywood)? Cosa offre il cinema, negli anni della guerra e in quelli immediatamente successivi, sotto il genere «commedia» o «woman's film»? Anche in questi film, che negli anni '40 rappresentano i prodotti più tipici dell'industria hollywoodiana, la guerra si insinua ritagliandosi uno spazio. «Come tuonano questi cannoni. O forse è il mio cuore che batte così forte», dice il trailer di Casablanca. La situazione è simile alle vetrine dei negozi che vediamo in Since You Went Away: normali all'apparenza, con i manichini che espongono le novità della stagione. Ma appena dietro il vetro lampeggia la scritta BUY WAR BONDS. Hail the Conquering Hero, una commedia girata da Preston Sturges nel 1944, è uno dei rari film antimilitaristici contemporanei alla seconda guerra mondiale. Bersaglio dell'ironia sono le gerarchie militari, le divise vissute come feticcio, i monumenti che celebrano gli eroi. Ma nonostante la doppia garanzia del genere comico e del nome del regista, lo spettatore non sfuggiva a una riflessione - seria - sul tema dei reduci. Protagonista del film è Woodrow Truesmith, in realtà un finto reduce, dal momento che la febbre da fieno gli ha impedito di arruolarsi nei marines. Per nascondere la verità, Woodrow lascia il paese, e dal suo nascondiglio scrive lettere alla mamma, raccontandole di essersi distinto nella battaglia di Guadalcanal. Tornato a casa da eroe, ha il suo primo impatto con le asprezze del dopoguerra, quando scopre che la fidanzata lo ha lasciato per un altro. Chi non si scompone alla notizia è invece sua madre. Vedova di un eroe della grande guerra, morto proprio nel momento in cui Woodrow nasceva, ha un'idea ben precisa su ciò che accade alle mogli e alle fidanzate dei reduci. «È la guerra - commenta-. O si prende i nostri uo47
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