logia aristotelica: ogni cosa al suo posto, al riparo dagli arbitri e dalle bizzarrie divine poiché le sfere celesti ritornano sempre al loro posto e mantengono costanti le rispettive distanze32 • Nel momento in cui destituisce Dio dal ruolo di principio ordinatore dell'Universo, Schreber fa dunque un passo indietro rispetto a quanto vi è di «rigorosamente formulato nella meditazione di Descartes»33 , che cioè Dio è Dio in quanto non può ingannare. Ma ancora di più Schreber arretra rispetto a Darwin, cui pure il suo secolo e la sua formazione lo conducono, Darwin che ancora altrove, non in Dio né sulle stelle, rimedia la certezza che la natura non trae in inganno. È nella natura stessa che infatti Darwin depone la garanzia che "la materia non bara"34; ed ecco (Finzi) «differenze cromatiche che affiorano a colorare la tela superficiale dei viventi, punti, macchie, ocelli che ristabiliscono la coalescenza di superfici ininterrotte, fluenti, inviolate... laddove il disegno divide le specie e gli individui in un'ottusa ed immodificabile fisionomia»35• Ma in assenza di un principio ordinatore divino o cosmologico il rischio di errore o di tranelli diviene grande; di qui, ad esempio, lo sgomento di Darwin, riferito in altro contesto da Sergio Finzi, di fronte all'eventualità che le orchidee «fossero dotate di falsi nettarii e potessero così ingannare gli insetti. Egli non ebbe pace finché non riuscì a provare che nelle pareti del "nettario senza nettare" è contenuto un liquido ricercato come alimento dagli insetti»36• Con la soluzione che adotta, Schreber si mette invece al riparo da simili rischi. Da sempre, nei momenti in cui le sicurezze vengono meno, l'uomo ha infatti trovato nella stabilità degli astri un potente strumento di rassicurazione nel suo rapporto con Dio e con la natura. Così anche Giordano Bruno, scienziato e teologo, quando osò affermare lo scandalo dell'assoluta infinitudine dell'universo, mentre era ancora forte il turbamento generato da Copernico che, rimuovendo la terra dal centro del creato, aveva annullato le certezze ed i privilegi garantiti dall'ordine cosmico tolemaico37• Di fronte alla vertigine che poteva cogliere se stesso ed il contemporaneo per la prospettiva della quale proprio lui aveva posto le basi dimostrandone la plausibilità logica ed astronomica, Giordano Bruno prese opportune cautele; e si premunì assicurandosi l'analoga riserva cui in seguito attinse Schreber: 207
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