dalla ricerca del posto in squadra lo porta al tentativo di individuare il luogo di Dio nel firmamento. Il posto ed il diritto di cittadinanza dell'uomo nella natura sono infatti questioni che non possono non insidiare l'inamovibilità di Dio nel cielo e la saldezza delle sue funzioni nel creato; ma per questa via rischia di vacillare il fondamento che regge l'intero universo ed al vivente si ripropone l'arcano della creazione. Laddove «per la teologia naturale, per i creazionisti di ieri e di oggi creazione equivale a disegno»6, per cui ad ogni rappresentante di ciascuna specie viene stabilmente assegnato un posto per diritto divino, nel momento in cui Darwin contrappone: al creazionismo la sua teoria della "discendenza mediante selezione naturale" ... una piccola d si sostituisce alla grande D del disegno. Ed ecco al posto di Dio che disegna, subentrare l'Allevatore che disegna col gesso delle forme cui poi dà vita7 (sottolineatura mia). La ricerca del posto nella natura si carica allora di precarietà ed incertezza e traccia nel vivente come un ventaglio ai cui estremi si collocano la possibilità di vita ed il rischio di morte. Se l'angoscia pre-psicotica di A. è lì a segnalare quanto arduo sia trovare un posto nella natura per il semplice motivo che «l'uomo non ha un posto nella natura»8 , la trama del suo delirio centrata sulla ricerca del luogo di Dio completa il disorientamento e lo scoramento dell'uomo quando la mano dell'Allevatore si sostituisce, nel disegno, alla mano di Dio: e di questi, come d'incanto, se ne smarrisce ogni traccia nel cielo. 2. Il Presidente Con circa un secolo di anticipo, un degente dell'Istituto di Cura per malattie mentali di Sonnenstein, Germania, destinato a divenire un personaggio di spicco della letteratura psicoanalitica, era alle prese con problemi strettamente affini a questi intorno a cui A. è ora tanto affaccendato. Ad essi attraverso lo straordinario ordito elaborato da un'infaticabile macchina delirante, Daniel Paul Schreber, che era 202
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