Potrà essere sorprendente che l' Institutio oratoria abbia contribuito alla formazione dell'uomo di corte, nella figura del perfetto cortegiano di Baldesar Castiglione? Il cortigiano ideale deve mostrarsi capace di dialogare su ogni argomento con misura, convenienza e onestà19 . Ammesso questo, ciò che tuttavia conferisce al cortigiano la sua vera dimensione non è solamente l'ampiezza della sua cultura, ma anche e soprattutto quel dono che fonda il potere della parola in un'arte di piacere, il cui segreto consiste nel fascino discreto della conversazione: un sapere oscuro che è un sapore (si tratta della stessa parola), e senza il quale la parola perderebbe la propria forza di seduzione, di quando opera all'insaputa degli asc0ltatori. Questo è anche lo scopo perseguito dall'arte oratoria: rendere persuasiva una causa, speculando sul dilettare della parola20 . Nella lingua c'è una melodia piuttosto oscura (cantus obscurior)21, dalla quale i grandi oratori si mostrano capaci di ottenere dei virtuosismi musicali che affascinano gli ascoltatori. Per questo motivo Quintiliano paragona l'oratore a una sorta d'Orfeo ad un tempo musicista, indovino e filosofo22 . Imprescindibile nell'apprendimento della grammatica e della retorica, la musica, come scienza dei rapporti ritmici fra le parole, costituisce la potenza superiore dell'arte oratoria23 . Secondo Quintiliano, la grande differenza fra la poesia e l'arte oratoria risiede nel fatto che la poesia procura un piacere gratuito, mentre nell'eloquenza il piacere è una trappola24, dato che, avvalendosi di tutti i registri dell'elocutio, l'oratore deve arrivare a soggiogare gli ascoltatori e il giudice attraverso gli «occulti artifici»25 di un parlare che li porta dove vuole, col suo potere di incantamento. 234 Infatti -dice Quintiliano-, come una cetra, cosl l'orazione non è perfetta se dai gradi più bassi ai più alti non sia accordata, tesa in tutte le sue corde26 .
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