19 «Un simbolista di Nimes, devoto essenzialmente di Poe, che generò Baudelaire, che generò Mallarmé, che generò Valéry, che generò Edmond Teste» (J.L. Borges, Pierre Menard, autor del Quijote, cit., p. 40). 20 «Questa strana e inquietante "antropofagia"» ([S. Bourgea] Avàntpropos, «Bulletin d'Etudes Valéryennes», n. 53, mars 1990, p. 3). 21 «Niente di più saggio che l'istituzione di questa piccola rivista» (Citato in P. Valéry, Oeuvres, cit., I, p. 1533). 22 «�oe [...] è l'unico scrit�ore - senza alcun peccato» (ibidem, p. 1799). 23 «E assolutamente l'unico • ;crittore che abbia avuto l'intenzione di legare la letteratura alla mente» (ibidem, p. 1800). 24 «Mi sono stupito, un mattino, di trovarmi in testa dei versi decasillabi. Questo modulo è stato coltivato piuttosto poco dai poeti francesi del XIX secolo. Non trova alcuna applica�ione presso i Parnassiani e i loro successori, o per lo meno assai scarsa. E un verso difficile da maneggiare a causa della sua stessa facilità. Vorrei farvi osservare che esso costituisce, con il nome di endecasillabo, il grande verso italiano e spagnolo» (ibidem, p. 1687). Più tardi, interrogato sull'origine di questa celebre soluzione ritmica, l'autore offrl una versione assai più scanzonata: «]'ai conçu le Cimetière marin dans un petit hotel de la rive gauche où je m'étais réfugié pour travailler. Une mélancolique insomnie a enfanté le premier mot: un robinet qui coulait a fait naitre le second» («Ho concepito il Cimitero marino a Parigi, in un piccolo albergo della rive gauche dove mi ero rifugiato per lavorare. Una malinconica insonnia ha generato la prima parola: un rubinetto che perdeva ha fatto nascere la seconda»; M. Crespelle, Deux matinées avec Paul Valéry, in AA.VV., Paul Valéry vivant, Marseille, Cahiers du Sud, 1946, p. 232). Indispensabile, per tutti questi rilievi, resta il commento proposto da M. Giaveri, in P. Valéry, Il cimitero marino, Milano, il Saggiatore, 1984. 25 «Il demone della generalizzazione suggeriva di portare questo Dieci alla potenza del Dodici» (ibidem, p. 1503). 26 «Offriva una pista a Borges, il quale ha voluto rovesciare intenzionalmente i fatti» (T. Franco Carvahl, Paul Valéry en Amérique du Sud: ]orge Luis Borges et Auguste Meyer, «Bulletin des Etudes Valéryennes», n. 53, mars 1990, p. 35). 27 «Non abbiate timore della tartaruga, signore» (J.L. Borges, Pierre Menard, autor del Quijote, cit., p. 445; trad. it. PierreMenard, autore del «Chisciotte», cit., p. 37 [nell'edizione italiana il motto è riportato in francese, senza traduzione in nota]). 28 «Ah il sole!... Che ombra di tartaruga/ Per l'anima, Achille immobile a grandi passi» (P. Valéry, Oeuvres, cit., I, p. 151). 29 «Esprimere la ribellione contro la durata e l'acuità di una meditazio: ne che fa sentire troppo crudelmente lo scarto tra l'essere e il conoscere sviluppato dalla coscienza della coscienza» (ibidem, p. 1506. Sull'importanza della "strophe Zénon", cfr. anche P. Valéry, Cahiers, cit., I, p. 296 e 316). 3o Cfr. P. Valéry, Oeuvres, cit., p. 104. 31 «Il rapporto tra l'albero reale e il verde essenziale viene paragonato 225
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