altri due pezzi della futura edizione accresciuta, Vento e bandiere e Fuscello teso dal muro, escono nel numero di dicembre '26 di «Salaria». Sul periodico di Ferrieri (n. 6 del '28) viene anticipata infine Carnevale di Certi rispetto alla plaquette La casa dei Doganieri e altri versi (1932). 7 Montale lavora come critico italianista per altre riviste, dall'«Esame» al «Quindicinale» all'«Ambrosiano» («Nel '27 io terrò la critica al1' Ambrosiano per i libri italiani e al Convegno per i francesi», lett. a Svevo del 22 gennaio '27, in Carteggio Svevo-Montale, a cura di G. Zampa, Milano, Mondadori, 1976, p. 47). A Ferrieri offre una collaborazione regolare sul versante francese, ossia, come la definisce altra lettera del 1 aprile, una «rubrichetta gallica» per la quale inizialmente non chiede compenso, ma poi lo fa ripetutamente perché gli era gravoso procurarsi a sue spese i libri. Durante l'anno escono cinque pacchetti di «noterelle» col titolo Letteratura francese: sul n. 1-2 le recensioni a Le voleur d'en/ants di Jules Supervielle, a Armand di Emmanuel Bove, a Anne en sabots di René Bizet; sul n. 3 a La tentation de l'Occident di André Malraux, a Les harmonies viennoises di Jean Cassou, a Oh toi que ;'eusse aimée di Edmond Jaloux e a Fermina Marquez di Valery Larbaud; sul n. 5 a Le crépuscule d'Elseneur di André Bellessort, a Histoire de la poésiefrançaise depuis 1850 di Paul Fort e Louis Mandin, a Marce! Schwob et son temps di Pierre Champion; sul n. 9 una recensione in forma di saggio alle prime due serie delle Approximation di Charles du Bos col titolo Giornate di lettura: Charles du Bos; sull'ultimo numero 11-12 le segnalazioni di Bartholomé de Las Casas. Père des Indiens di Marce! Brion e di faune bleu blanc di Larbaud. Ma l'irregolarità dei compensi e più ancora il timore di una disparità, pericolosa ai fini della censura, tra recensioni italiane e francesi lo induce a diluire gli invii: «[...] se proprio questa rubrichetta francese figurasse in tutti i numeri (dato che io parlo di tre o quattro libri per volta) ne verrebbe una sproporzione con la parte italiana; sproporzione che esiste nel fatto ma che non si può far troppo notare», lett. del 23 aprile. I rapporti con Larbaud, di cui parla la lettera, furono favoriti dalla comune "scoperta" di Svevo, lanciato in Francia da Crémieux e Larbaud sul «Navire d'argent» del 20 febbraio '26 e da Montale, per impulso di Roberto Bazlen, su «L'Esame», n. 4 del '25. Proprio Svevo fornl l'indirizzo parigino di Larbaud, di cui Montale aveva recensito Amants, heureux amants sul n. 6-7, aprile 1925 del «Baretti», dedicando anche sul «Quindicinale», · n. 11-12 del '26 una nota di commiato all'ultimo fascicolo del «Navire» dedicato alla poesia. Dal carteggio con Svevo risultano frequenti gli invii di libri e gli scambi d'opinione con l'intellettuale francese, che incarnava il tipo di homo europaeus vagheggiato anche da Montale. 8 Anche il recapito del critico inglese Orlo Williams fu fornito da Svevo nel '26. 9 Giovanni Titta Rosa si era occupato sul «Convegno» di Proust, Raboliot, Valéry, Péguy e Jules Romains. 10 A Ferrieri, che doveva aver lamentato l'eccessiva indulgenza verso i francesi, Montale risponde difendendo insieme le proprie scelte e l'europeismo della rivista, che di fatto era cara all'ambiente di Rivière e della 210
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