Il piccolo Hans - anno XVIII - n. 72 - inverno 1991-1992

cose. Non vedo proprio alcun merito nel fatto di vergognarsi della sessualità: la parola greca eros, che dovrebbe mitigare lo sconcio, non è, in ultima analisi che la traduzione della nostra parola tedesca Liebe, amore14. 3 - Il sublime e il terrestre Questa lunga digressione consente di dare maggiore perspicuità e pregnanza alla formula crociana, ripresa e argomentata da Momigliano: ma anche di precisarla e correggerla. «Se il meraviglioso - ha scritto quest'ultimo - è l'atmosfera del poema, l'amore - il nobile amore - è il suo soggetto più costante»15 ; dove l'inciso denunzia il sottofondo idealistico (nell'accezione comune, non tecnica e filosofica del termine) dell'approccio di un critico che pure non disdegna di soffermarsi in un intero capitolo dei cinque del suo libro, sui racconti "lascivi" inclusi nel Furioso, e di sottolineare, anzi, come di almeno uno di essi, quello di Fiammetta, l'Ariosto abbia saputo fare un «capolavoro»16. Attenendoci, perciò, alla definizione freudiana, è forse il caso di parlare, piuttosto, di "poema dell'Eros"; e non tanto per sostituire ad una formula un'altra, quanto per suggerire una indicazione possibile di lettura: dell'Eros, appunto, come pulsione sessuale e di vita, onnipresente non solo nell'ordito del Furioso e in così gran parte dei singoli episodi, ma anche - ed è ciò che più conta - nell'impianto stilistico e formale che tutto lo pervade. Nel poema il ventaglio delle forme dell'Eros è estesissimo, e su ognuna di esse l'autore, anzi, ritorna più volte, quasi a ribadirne la presenza e il significato accanto e tutte le altre, per contrastanti e diverse che siano, o appaiano. Ma se vogliamo continuare a seguire il filo delle suggestioni di Freud, non possiamo non notare che, per quanto 239

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