Il piccolo Hans - anno XVIII - n. 72 - inverno 1991-1992

NOTE 1 Paris, Editions de Minuit, 1985. 2 Per una introduzione generale a tali problemi, mi permetto di rinviare al mio articolo Des mots dans la photographie, «Conséquences», 4, 1984, pp. 63-74. 3 Vedi ad esempio Oswald Ducrot e Tzvetan Todorov, Dictionnaire encyclopédique des sciences du language, Paris, Seuil, 1972, p. 378. 4 E ideale, poiché, all'interno di un'opera data, sono possibili contaminazioni e interazioni di ogni sorta. 5 Cinéma 2. L'image-temps, Paris, Editions de Minuit, 1985, p. 278: «(nella modernità) ci sono solo ri-concatenazioni sottoposte al taglio, invece che tagli sottoposti alla concatenazione». 6 Prendo in prestito la coppia vuoto/pieno da Jean Ricardou, cfr. La révolution textuelle, «Esprit», dicembre 1974. 7 Circa questa nuova funzione della ripetizione, vedi, fra gli altri, Gilles Deleuze, Logique du sens, Paris, Editions de Minuit, 1971, pp. 50-62 passim, eJean Ricardou, Le nouveau roman, Paris, Seuil, 1973, pp. 75-90. 8 Roman Jakobson, Essais de linguistique générale, Paris, Editions de Minuit, 1963, p. 109. 9 Occorre ricordare qui il salutare saggio di Pascal Quignard, Une géne technique à l'égard desfragments, «Furor», 11; 1984, riportato in volume presso Fata Morgana, Paris, 1986. L'autore vi mette in luce i limiti e le contraddizioni di una scrittura del frammento, oggi dominante fino al punto da esser divenuta uno stereotipo. 10 Per maggiori dettagli sulla nozione di «cornice» e particolarmente per un confronto fra fotoromanzo, fumetto e cinema, vedi l'articolo di Benoit Peeters, Les aventures de la page, «Conséquences», 1, 1983, pp. 32-44. 11 È in tal modo che Droit de regards consentirà almeno di sfumare - vedi oltre - questa definizione della impaginazione come «raggruppamento di vignette che coprono la superficie intera della tavola» (il corsivo è nostro) (si tratta della definizione di R. Gubern citata da P. FresnaultDeruelle nel suo articolo Du linéaire au tabulaire, «Communications», 24, 1976, p. 18). 12 Le nouveau roman, Paris, Seuil, 1973 p. 112: «Se [...] si attua da avvenimenti supposti reali verso una rappresentazione, si tratta di una cattura. Al contrario, se la mutazione si attua da una rappresentazione verso avvenimenti supposti reali, si tratta di una liberazione». 13 Per non appesantire troppo l'analisi, ci limitiamo qui al solo «testo», lasciando da parte l'insieme dei dati «metatestuali» che lo circondano (e la cui lettura conferma l'essenziale di ciò che possiamo cogliere dal testo stesso). 14 Per un esempio contrario - e d'altronde celebre - ci si rifarà utilmente ali'articolo di PatriceHamel, Lesfaux travers de «Paris, Texas», «Conséquences», 4, 1984, pp. 94-96. 15 La parola non ha qui accezione peggiorativa, e indica piuttosto il . 229

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