Il piccolo Hans - anno XVIII - n. 72 - inverno 1991-1992

e anche i tratti che li specificano: trucco, costumi, accessori, ecc.) come quelli della sua enunciazione (le caratteristiche visive della ripresa, dell'inquadratura o della luce, poi le leggi della strutturazione seriale delle foto). L'esempio più eloquente di tale divaricazione parametrica è dato, senza dubbio, dal cambiamento di sfondo che accompagna il ritorno, disinnescato a monte dalla potentissima simmetria fra l'alfa e l'omega del volume: stessi personaggi, stesse pose, che chiuderebbero il racconto su se stesso, se una variazione di luogo non facesse da ostacolo, col sostituirsi al lusso del primo sfondo della fatiscenza del secondo. Lo «stesso» del primo colpo d'occhio si rivela «altro» non appena l'occhio vi si applica. Quanto al procedimento del1'assimilazione parametrica, esso entra in gioco soprattutto, come ci si poteva attendere, fra le sequenze che una prima lettura aveva collocato a dei livelli narrativi chiaramente disgiunti: la narrazione di base e le interruzioni che la punteggiano. Si stabiliscono, da un lato e dall'altro, accordi ben concertati che, provocando mille possibilità di confusione (o, se si preferisce, di rima), finiscono per scalzare l'autonomia dei livelli. Una lettura più approfondita dovrebbe certo esaminare come alle esigenze di coesione referenziale si sostituiscano, più che sovrapporsi, dei limiti legati alla struttura immanente dell'opera. Contentiamoci di notare, in questa sede, la fondamentale connivenza fra questi due procedimenti: da un lato, il trattamento dei parametri, e, dall'altro, lo scorrimento, analizzato sopra, dalla composizione per inscatolamento al montaggio parallelo, che pone fine alla differenziazione gerarchica delle sequenze. Le similitudini parametriche fra i livelli inglobante ed inglobato e il rifiuto di risolvere l'alternativa mirano, d'altronde, ad un unico fine: impedire che il «supposto reale» del livello primario di una fiction (in questo caso, di un fotoromanzo) possa essere scambiato per il Reale in senso stretto, opponendosi a un livello secondario esplicita220

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