tario non va necessariamente alla deriva in direzione del rifiuto di ogni struttura d'insieme, verso l'adozione di un modello di raccolta in cui i brani si ricacciano l'un l'altro piuttosto che intrecciarsi susseguendosi9 . Visibili: perché le scosse del racconto mettono in gioco parametri propri del fotoromanzo (per poco che si accetti, in ogni caso, di definirlo come una successione di pagine composte da una o più fotografie). Per stabilire la scansione degli episodi, Droit de regards sfrutta insieme la cornice fotografica e la messa in serie delle immagini. Da un lato, la transizione non avviene mai per sovrimpressione fotografica dall'incipit di una catena alla clausola di quella che precede, ma si dispiega nel tempo e nello spazio: la diramazione è funzione della ripresa di un elemento in un altro contesto; la sua apparizione è messa in risalto da un cambiamento di pagina (trasporto da sinistra a destra, o, nella maggior parte dei casi, girando il foglio). Dall'altro, al modo quasi di una citazione, il meccanismo del passaggio intersequenziale pone il problema della cornice, non solo quello delle dimensioni della fotografia - che sarebbe l'aspetto «interno» della cornice10 -ma anche, e soprattutto quello dei suoi margini, della sua incorniciatura - aspetto «esterno» spesso trascurato nell'approccio alla tavola 1 1 . Infatti, la ripetizione di un'immagine può mostrarla per quello che è, vale a dire con una cornice, e stagliata su un supporto diverso dalle pagine del volume: alla foto succede allora la foto di questa foto (vedi illustrazioni la e lb). La ripetizione può anche, con un movimento contrario, cancellare la cornice originariamente visibile e mostrare solo ciò che incorniciava: il secondo grado è così cancellato (vedi illustrazioni 2a e 2b). Nell'un caso e nel1'altro, le ripercussioni per lo statuto diegetico dell'immagine - e della serie che chiude o avvia - sono enormi: appena mostrata, la cornice trasforma in fiction ciò che racchiude per elevare al rango del supporto reale l'insieme che lo contiene. Sulla scorta di Jean Ricardou, 214
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