Il piccolo Hans - anno XVIII - n. 71 - autunno 1991

o quella di un altro. Allora ci hanno fatto mettere in fila: io, mamma, papà e la mia sorellina (fa qui una descrizione dettagliata). C'è stato un uomo che mi ha toccato tutte e due le mani, ed è accaduto che anche queste si seccassero e smettessero di muoversi. Allora papà si è rivolto a quest'uomo dicendogli in yiddisch: "è ancora lui". Soffrendo terribilmente, ho gridato: "Come sono disgraziato!" e sono crollato su una poltrona. » Si è risvegliato così terrorizzato da svegliare la mamma e non lasciarla più riaddormentare. Poi aggiunge: «mi sembra di pensare ancora a qualche altra cosa. Qualcuno (mio nonno, forse) voleva sottrarre a qualcun altro la sua forma d'uomo: del gas, un telefono, centomila rubli, ecco cos'era questa forza». Nell'analisi disse ancora, senza precisare di più: «nel mio sogno è anche col toccare che papà è guarito». Associazioni libere: comincia col dire, come se lo sapesse da prima, che in questo sogno lui ha ancora una volta il ruolo del mago. L'uomo che gli aveva toccato le mani portava una pelliccia come quella che lui desiderava avere per l'inverno seguente, e come un'altra la cui forma ricordava quella dell'uniforme del ginnasio. Quest'uomo era senza alcun dubbio lui stesso, perché un giorno il nonno aveva detto scherzando: «un ragazzo grande come lui potrebbe già aiutare i genitori!». Nel suo sogno si era rappresentato davvero come un adulto. L'uomo rassomigliava inoltre a un impiegato che era al servizio del padre del suo compagno: quest'impiegato era stato arrestato e condannato a un anno di prigione, ma rilasciato prima della fine della pena. Ora i Rossi avevano condannato suo nonno, in contumacia, a una ammenda di centomila rubli. Essi avevano arrestato la nonna, ma l'avevano ben presto rimessa in libertà. Il padre era stato obbligato a fuggire per la paura di esser perseguitato al posto del nonno. Quelleparole che lui diceva nel sogno, le aveva effettivamente rivolte in yid236

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