zione ebrea, ha conosciuto degli sconvolgimenti che non hanno risparmiato la famiglia del paziente. Suo nonno se ne era andato via prima dell'arrivo dei Rossi e fu in seguito condannato in contumacia ad una ammenda di centomila rubli. Per evitare di essere perseguitato a sua volta, il padre del bambino decise di seguire l'esempio del nonno e di lasciare la città. La nonna fu arrestata, ma poi subito rimessa in libertà. La famiglia dovette sopportare una serie di perquisizioni: in una parola, non si cessava mai di temere per la propria vita. Questo bambino molto sensibile ne fu profondamente scosso. Ecco le manifestazioni iniziali della malattia, come me le ha riferite la madre: camminando nella via si mise a fermarsi continuamente, alzando un piede, poi un altro, fermandosi ad esaminarsi le suole delle scarpe (in seguito, una volta iniziata l'analisi, una folla di nuovi fenomeni ossessivi si manifestarono senza posa uno dopo l'altro. Ignoro se si trattasse di sintomi transitori o se la madre aveva dimenticato di parlarmene al momento del suo primo racconto). Tanto la madre quanto il figlio non tardarono a divenire i martiri dellamalattia. Bisognava che lei ripetesse nello stesso momento, insieme a lui, tutto il suo cerimoniale ossessivo, vale a dire che essa riviveva con lui tutta la sua malattia, in modo tale che lui la riduceva totalmente in suo potere. I suoi rapporti con il padre si alterarono anch'essi: e questo risaltava agli occhi dei suoi genitori. Mentre fino allora era stato molto gentile con il padre, il quale si mostrava affettuoso con lui, una volta instauratasi la malattia, non voleva più essere abbracciato da lui, rifiutava di uscire in sua compagnia ed anche di restare in casa solo con lui. Allamammainvece proibiva di allontanarsi anche soltanto di un passo. Il trattamento, che è durato sei settimane, non è consistito in una analisi in senso stretto: il giovane paziente faceva pochi sogni: nessuno nelle prime settimane, qualcuno le settimane seguenti, e tutti a carattere frammen225
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