per loro e per i loro sentimenti di colpevolezza e sofferenza. L'analisi con un paziente adulto è invece «a due generazioni», poiché vi sono presenti un paziente ed un analista, il quale accoglie dentro di sé gli oggetti interni del paziente. Secondo la Begoin, in accordo con altri analisti di bambini, la situazione a tre generazioni comporta un rischio tutto particolare di confusione tra i differenti livelli di relazione coscienti ed inconsci dell'analista con il bambino e con il suo ambiente. Certamente la Sokolnicka ha dovuto ascoltare anche il transfert della madre del ragazzino, essendo questa così coinvolta dentro la propria relazione patologica col figlio. Tutte queste riflessioni si possono fare oggi con le cono- . scenze che abbiamo raggiunto e con la formazione analitica attuale, constatando come la psicoanalisi si sia sviluppata usando l'archivio storico della sua tecnica, ovverossia un pezzetto di quel «thesaurus letterario» dei casi clinici - come lo chiama Sarno - adatto alla trasmissione del sapere scientifico. Gina Ferrara Mori NOTE * Questa relazione è stata presentata al Centro Psicoanalitico di Firenze nel giugno del 1990: l'autrice ringrazia per gli apporti ricevuti dalla discussione che ne è seguita. 1 Pichon E., Eugénie Sokolnicka, «Revue Française de Psychanalyse», 1934, vol. 7, pp. 589-603. 2 Sokolnicka E., Analyse einer infantilen Zwangneurose, «Int. Z. Psycho-anal.», 1920, 6, 228-241. 3 Bertin C., La femme à Vienne au temps de Freud, Stock/Laurence Pernoud, 1989. 4 Bakanowski T., Tra Freud e Ferenczi: i loro pazienti, «Revue lnternationale d'histoire de la Psychanalyse», Paris, P.U.F., 1988, vol. 2, p. 219. 5 Sokolnicka E., . Quelques problèmes de technique psychanalytique, «Revue Française de Psychanalyse», 1929, III, n. 1, pp. 1-49. 222
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